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Cronaca

Coronavirus, gli ambulanti pisani manifestano a Firenze: "Fateci tornare a lavorare"

La delegazione ha partecipato alla mobilitazione regionale radunata oggi in piazza della Signoria

Ambulanti provenienti da tutta la Toscana hanno manifestato pacificamente questa mattina, lunedì 19 aprile, in piazza della Signoria a Firenze, in occasione della mobilitazione organizzata dalle associazioni di categoria Fiva Confcommercio Toscana e Anva Confesercenti Toscana. Nutrita la delegazione di ambulanti proveniente da Pisa, guidata dal presidente provinciale Fiva Confcommercio Franco Palermo, che all'ombra di Palazzo Vecchio, insieme a commercianti su area pubblica provenienti da tutta la regione, sono scesi in piazza per chiedere di lavorare con la certezza di non subire più restrizioni e chiusure. A testimoniare la vicinanza agli operatori, la presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Federica Grassini e il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli.

Alla manifestazione, dove è intervenuto il presidente nazionale di Fiva Confcommercio Giacomo Errico, gli ambulanti hanno rivendicato "il sacrosanto diritto di lavorare. Anche in Zona Rossa i mercati devono stare aperti": questo ha dichiarato il presidente provinciale Fiva Confcommercio Franco Palermo. "Il nostro lavoro si svolge all'aria aperta, ed è dimostrato che i mercati sono luoghi sicuri. Per resistere alla pandemia, per evitare la chiusura di 15mila imprese in Toscana, chiediamo la cancellazione di tutte le tasse, la sospensione del Durc, e regole uguali per tutti".

Questo il messaggio che gli ambulanti pisani lanciano da Firenze, in un luogo simbolico come piazza della Signoria. "E' vergognoso parlare ancora di decreti che non portano nessun beneficio alle imprese" afferma il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. "Non si capisce perché si continui a impedire di lavorare agli ambulanti, che svolgono attività all'aperto, ed è assurdo che per il settore non sia ancora stata prevista una data per la riapertura. La spiegazione è una sola: chi emana provvedimenti non ha la minima idea di come funzioni questo lavoro, proprio come accade per il commercio e il turismo".

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