Manifestazione contro politiche governative: studenti bruciano la bandiera del Pd
Studenti e alcuni militanti Cobas hanno sfilato per le vie del centro. Durante il corteo sono entrati nei palazzi di Provincia e Comune appendendo striscioni di protesta, poi hanno bruciato una bandiera del Pd
Ieri circa 250 studenti medi superiori e alcuni militanti Cobas hanno sfilato per le vie del centro, nell'ambito della giornata di mobilitazione nazionale contro le politiche governative. Durante il corteo alcuni giovani sono entrati nei palazzi di Provincia e Comune e hanno appeso striscioni di protesta. Tornati in piazza, hanno bruciato una bandiera del Pd, il partito di maggioranza cittadino.
A Palazzo Gambacorti, i manifestanti hanno forzato il blocco delle forze dell'ordine e dopo alcuni momenti di tensione con gli agenti, una delegazione autorizzata a salire ai piani superiori dove ha esposto uno striscione con la scritta: "Noi studenti non siamo merce. Produciamo conflitto contro le istituzioni delle banche".
Disagi anche lungo l'Aurelia, dove il traffico è stato bloccato per circa un'ora. Il serpentone dei 250 manifestanti ha invaso l'Aurelia provocando forti rallentamenti al transito dei veicoli. Dopo quasi un'ora studenti e militanti Cobas hanno ripreso la marcia verso il centro e attraversato di nuovo i lungarni fino a sciogliere la manifestazione in pieno centro storico senza disordini.
"La manifestazione non era autorizzata e per questo - annuncia una nota della questura - i promotori del corteo saranno denunciati all'autorità giudiziaria, assieme ai responsabili del danneggiamento al portone comunale. Quando il serpentone ha raggiunto il Comune alcune manifestanti hanno forzato il blocco delle forze dell'ordine e procurato lievi danni al portone di palazzo civico. La Digos - conclude la nota della questura - sta inoltre riesaminando i filmati realizzati dalla polizia scientifica per individuare ulteriori condotte illegittime".
"Piena e incondizionata solidarietà al Pd per il vile e barbaro gesto verificatosi durante una manifestazione cittadina - le parole del segretario provinciale della Cgil pisana Gianfranco Francese - Bruciare una bandiera è un gesto, nel suo simbolismo, di inaudita violenza, è un modo di incitare all'odio nei confronti delle persone che in quei simboli si riconoscono. Niente a che vedere con i tanti studenti e studentesse che si battono insieme ai lavoratori della scuola e dell'università per un'istruzione e formazione pubblica e di qualità".
"L'episodio è estremamente grave - afferma il segretario provinciale del Psi di Pisa Giualiano Bani - il gesto richiama episodi bui della storia dove l'incendio dei simboli è stato preludio di violenza e di posizioni antidemocratiche. Ci auguriamo che si rifletta su questi aspetti e si ritorni a considerare il confronto politico come espressione di civiltà e di esercizio di opzioni anche diverse e contrapposte, senza cedere mai a tentazioni di violenza e di demonizzazione del 'nemico".