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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Pontedera

Manifesto "#stopgender" in zona stazione a Pontedera: "Messaggio vergognoso, sarà rimosso"

Il caso è stato denunciato dall'assessore regionale all'istruzione Alessandra Nardini

Un bambino infelice perché confuso sull'identità di genere. E' l'immagine creata da Provita e Famiglia onlus, attiva da 10 anni, fatta affiggere in zona stazione a Pontedera per sostenere le proprie posizioni. L'associazione, nota per schierarsi contro aborto e divorzi, si descrive così su Facebook: "Opera in favore dei bambini, delle madri e dei padri, difende il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, promuove la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, la libertà e priorità educativa dei genitori". Questa volta l'iniziativa mediatica si è realizzata fuori dai social netowrk, in strada, in particolare nella trafficata area dove sostano i pullman. Ma non durerà: l'assessore regionale all'istruzione Alessandra Nardini ha annunciato ieri che il manifesto sarà rimosso

"Accade a distanza di qualche mese da un manifesto contro la legge 194 - scrive Nardini - quella legge che sancisce la libertà di scelta delle donne e la possibilità di rincorrere all'interruzione volontaria di gravidanza. Questi manifesti non sono sinonimi di libertà di espressione, ma sono messaggi vergognosi, finalmente, da qualche tempo, vietati per legge. Questa mattina (ieri ndr), dopo alcune segnalazioni che mi erano arrivate, ho contattato personalmente il sindaco Matteo Franconi e l'assessora alle politiche di genere Carla Cocilova. Sono contenta e orgogliosa della scelta dell'amministrazione comunale di Pontedera, annunciata proprio poco fa dall'assessora Cocilova, di disporne la rimozione come è già stato fatto in altre città italiane".

Insiste poi sulla polemica, con il riferimento alle recenti elezioni dove ha trionfato la destra di Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia: "Se ne faccia una ragione chi pensa di imporre un pensiero così retrogrado e dannoso per la società, a cominciare da quelle bambine e da quei bambini che dice tanto di voler difendere, e che credo vadano difesi, invece, proprio da questi messaggi: continueremo ad impegnarci per costruire una società libera da pregiudizi, stereotipi e retaggi culturali. Lo faremo con l'educazione alle differenze, promuovendo la cultura del rispetto e della parità, a partire dalle scuole. Chi pensa di sentirsi più forte di una settimana fa nel poter veicolare questi squallidi messaggi, sappia che in Toscana le istituzioni vigileranno e non arretreranno di un solo millimetro nel difendere diritti e libertà e nel contrastare discriminazioni e disuguaglianze".

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