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Cronaca

Lavoro, rischio chiusura per Pedicab: l'appello al premier Letta

Crisi e burocrazia strangolano l'iniziativa di Roberto Alberti e Gianni Lo Piccolo. I due scrivono alle istituzioni e lanciano un appello: "Aiutateci, siamo un servizio unico per la città"

Si parla spesso, specie in tempi di ristrettezze economiche, della necessità di fantasia e volontà nella ricerca di nuove iniziative economiche, magari con un occhio anche all'ecologia. Pedicab Pisa è un ottimo esempio di come ciò sia possibile, ma in una nota giunta in redazione gli ideatori dell'iniziativa scrivono: “Il nostro progetto ad energia pulita rischia di morire. Rischiamo di perdere l'opportunità per proporre una valida risorsa per la città e la possibilità di creare lavoro per noi stessi ed altri. Per questo motivo vogliamo mandare un appello al Presidente del Consiglio, al Presidente della Regione Toscana e al Sindaco di Pisa, affinché diano un sostegno concreto a chi come noi ha buone idee e voglia di lavorare”.

L'accorato appello ripercorre brevemente le tappe che i due giovani imprenditori hanno seguito. Emerge forte il difficile rapporto con le strutture di palazzo, favorevoli sulla carta ma distanti in quanto sostegno operativo: “Sono passati tre anni da quando io, Roberto (conducente del pedicab) e Gianni (fotografo e grafico, laureato in Lingue) entrambi disoccupati, ci siamo buttati anima e corpo in quest'avventura. Abbiamo investito ogni risorsa a nostra disposizione, riuscendo a comprare il primo risciò e vincendo la lotta contro la burocrazia per ottenere i permessi. Abbiamo affrontato da soli problemi tecnici, logistici e burocratici nonostante la crisi e l'assenza di aiuto dalle istituzioni. Abbiamo iniziato la sperimentazione del progetto lavorando gratis o a mance, e il riscontro che abbiamo ottenuto è stato da subito più che positivo, oltre ogni aspettativa”.

Dopo l'appoggio di cittadini, negozianti e sponsor, la rete di collaborazioni ha portato alla creazione di una guida illustrata, fra tesori artistici e specialità enogastronomiche. Il futuro del progetto però è incerto: “Non abbiamo più soldi per la manutenzione del mezzo, per pagare l'affitto di casa e siamo a rischio di sfratto. Rischiamo di veder vanificato tutto per poche (2-3) migliaia di Euro. Non sappiamo come andare avanti e rischiamo di perdere una preziosa opportunità per crearci un lavoro. Se non avessimo dovuto affrontare da soli tutti questi problemi, oggi avremmo potuto offrire lavoro anche ad altre persone”.

Oltre il richiamo alle istituzioni l'appello è rivolto a chiunque voglia aiutare Pedicab Pisa a sopravvivere. Il metodo è quello della donazione libera, tipica del finanziamento diffuso detto “crowdfunding”. Ulteriori informazioni ed il pulsante per le donazioni possono essere trovate sul loro sito cliccando qua.  

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