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Cronaca San Rossore

Nuovo piano per l'azienda agricola biologica del Parco: coltivazioni di cereali e legumi e transumanza dei bovini

L'Ente Parco guarda al prossimo futuro dopo la certificazione biologica ed il raggiungimento dell'autosufficienza alimentare grazie a fieno e foraggio a km 0

Coltivazioni di cereali e legumi per la filiera locale e l'introduzione della transumanza dei bovini dal nord al sud della Tenuta. Queste le principali novità contenute nel nuovo piano per lo sviluppo dell'azienda agrozootecnica biologica della Tenuta di San Rossore redatto dalla società GreenGea e approvato dal consiglio direttivo dell'Ente Parco. "Negli ultimi anni l'azienda ha confermato la certificazione biologica, abbiamo raggiunto l'autosufficienza alimentare dei nostri allevamenti che sono nutriti sia al pascolo brado sia con fieno e foraggio biologico a km zero - spiega il direttore Riccardo Gaddi - inoltre grazie alla collaborazione con il CNR di Ferrara sono stati introdotti sensori per l'agricoltura digitale 4.0. Stiamo lavorando inoltre per l’attivazione della Comunità Agricola 4.0 con la rimessa in funzione degli edifici a Piaggerta secondo quanto previsto dal Masterplan, dove cittadini e turisti potranno sperimentare un’interazione attiva tramite l’agricoltura".
"Un'azienda capace di avere un ruolo guida e di diffondere pratiche agricole di qualità - continua il presidente Giovanni Maffei Cardellini - sperimentazione all’avanguardia nel rispetto della sostenibilità ambientale e della qualità dei prodotti, conservazione delle razze e specie autoctone, educazione ambientale e didattica, formazione e ricerca scientifica, fruibilità e valorizzazione turistica: dimostriamo che modernità e tradizione possono convivere in maniera virtuosa".

Entrando nel dettaglio del nuovo piano, la transumanza permetterà di valorizzare le grandi estensioni degli appezzamenti, dando agli animali la possibilità di beneficiare di pascoli con caratteristiche diverse, un’occasione anche per offrire uno spettacolo suggestivo con lo spostamento delle mandrie accompagnate dagli operai agricoli a cavallo. Cereali e legumi delle nuove coltivazioni potranno essere il fiore all'occhiello del nuovo punto vendita di beni alimentari biologici a km zero previsto dal Masterplan. Tra le priorità anche la chiusura della filiera della carne biologica e l'ulteriore razionalizzazione di mandrie e pascoli, la prosecuzione del lavoro già iniziato di riqualificazione delle recinzioni, la salvaguardia degli ambienti pregiati come le lame, lo sviluppo del Boschetto sfruttandone al massimo le potenzialità in termini di coinvolgimento sociale, educazione agroambientale, turismo sostenibile.

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