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Cronaca

Ospedale: 50mila euro di premio per finanziare la lotta al melanoma oculare

L'Aoup fu apripista mondiale nell'impianto della protesi del cosiddetto 'occhio bionico'. Lo studio pisano sull'impianto è stato pubblicato sull'American Journal of Ophthalmology

La protesi oculare Argus II, l'occhio bionico (messo a punto nei laboratori della Second Sight Medical Products in California) in grado di restituire parzialmente la vista in pazienti non vedenti a seguito di retinite pigmentosa, ha fruttato un premio all'Aoup che servirà a finanziare un progetto per la prevenzione e la cura del melanoma oculare.

Si tratta di 50mila euro che l'Aircmo, Associazione italiana per la ricerca e la cura delle malattie degli occhi, ha donato alla struttura oculistica dell'Aoup diretta dal dottor Guglielmo Pellegrini per la ricerca pubblicata sull'American Journal of Ophthalmology riguardante l'impianto di protesi retinica per il quale Pisa ha fatto da apripista a livello mondiale. La metodica infatti fu applicata con successo per la prima volta al mondo nel 2011, eseguita presso l'Unità operativa di Chirurgia oftalmica allora diretta dal professor Stanislao Rizzo.

La cerimonia di consegna del premio è avvenuta a Castiglione della Pescaia, alla presenza dello stesso professor Rizzo, autore della ricerca, attualmente in forze all'ospedale di Careggi, del dottor Pellegrini, della dottoressa Federica Genovesi Ebert (oculista collaboratrice della ricerca e responsabile del percorso assistenziale integrato sul 'Melanoma oculare') e il direttore sanitario dell'Aoup Silvia Briani.

La somma servirà a finanziare una borsa di studio di due anni per un giovane specialista oculista, che dovrà realizzare un database condivisibile per tutte le specialistiche coinvolte nel trattamento del melanoma oculare. L'obiettivo è di aggiornare in tempo reale i dati relativi a diagnosi, trattamento e follow-up dei pazienti che verranno arruolati in futuro, insieme a quelli che vengono già seguiti dal 2003. Inoltre la ricerca si propone di studiare il loro profilo genetico, per migliorare il trattamento delle metastasi che attualmente non hanno terapia risolutiva.

L'incidenza annuale di questa malattia, che rappresenta il tumore dell'adulto più frequente, con un'elevata percentuale di mortalità, in Usa è di circa 2.500 nuovi casi, con 6-8 nuovi casi per milione di abitanti; ma considerando solo la fascia di età maggiore di 50 anni l'incidenza sale a 21 nuovi casi, con una mortalità a 10 anni del 50%. In Italia sono stimati approssimativamente 400 nuovi casi annui di cui, al momento della diagnosi, il 2% è già in fase metastatica con prognosi infausta. I sintomi spesso non sono riconoscibili e la diagnosi avviene casualmente durante la visita oculistica per altri motivi.

In Aoup il percorso di eccellenza per la cura del melanoma oculare, attualmente riferimento nazionale per questa patologia, è stato attivato circa un anno fa e affidato alla dottoressa Genovesi Ebert in collaborazione con il dottor Emanuele Di Bartolo e la dottoressa Federica Cresti. Coinvolge un'equipe multidisciplinare che include la Radioterapia (dottoressa Maria Grazia Fabrini), la Fisica sanitaria (dottor Franco Perrone) e l'Oncologia (dottor Riccardo Marconcini). Si effettuano circa 850 visite l'anno di screening e follow-up, gestendo la patologia oncologica in maniera integrata e multidisciplinare. Dal 2003 sono 370 i trattamenti medico-chirurgici di oncologia oculare effettuati nella Chirurgia oftalmica dell'Aoup.

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