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Cronaca

Archivi di Stato sopra Logge di Banchi: presentato il progetto di recupero

Lo spazio sarà dedicato ad iniziative pubbliche, si stima per giugno 2024 il termine della progettazione architettonica, con avvio dei lavori per la fine del prossimo anno

L’Archivio di Stato apre le porte dell’iconico edificio pisano al primo piano di Logge di Banchi, sua sede storica, per raccontare progetti e prospettive. Questa mattina, 2 ottobre, si è tenuta la presentazione dei prossimi interventi di recupero architettonico, alla presenza di Jaleh Bahrabadi, direttore dell’Archivio di Stato di Pisa; Paolo Pesciatini, assessore al turismo del Comune di Pisa; Nicola Gallo, architetto. Era presente anche il sindaco di Pisa, Michele Conti.

"Si tratta di uno spazio che per tanti anni è rimasto chiuso e tanti pisani che ogni giorno passano qui sotto non sanno cosa ci sia sopra le Logge di Banchi - ha detto il sindaco di Pisa Michele Conti - ringrazio pertanto la direttrice dell’Archivio di Stato che ha voluto avviare questo percorso che potrà riqualificare ancora un altro pezzo della città che diventa accessibile a tutti e fruibile per manifestazioni, iniziative, eventi e mostre".

"Noi lavoriamo affinché il concentrato di bellezza che abbiamo in città venga apprezzato, amato, riconosciuto e tutelato, da noi e dai nostri ospiti - è il commento dell’assessore al turismo Paolo Pesciatini - questa è un’occasione importante per far scoprire e conoscere la sede storica del Regio Archivio di Stato. Grazie alla collaborazione e lungimiranza della direttrice, Jaleh Bahrabadi, sarà possibile restituire una nuova vita a questi luoghi, riconsegnandoli al godimento dei nostri concittadini".

"Vogliamo restituire alla fruizione pubblica questa struttura così bella e identitaria per la nostra città - spiega il direttore dell’Archivio di Stato di Pisa, Jaleh Bahrabadi - uno dei luoghi più iconici del nostro paesaggio urbano che da generazioni accompagna la vita dei pisani. Mi fa piacere condividere questo momento con l’Amministrazione comunale perché si tratta di uno spazio che potrà essere utilizzato per iniziative pubbliche, in collaborazione con il Comune e le altre istituzioni cittadine. Entro giugno del 2024 contiamo di terminare la progettazione architettonica, e di poter avviare i lavori entro la fine del prossimo anno".

L’architetto Nicola Gallo ha illustrato il progetto di recupero che prevede la creazione di una sala multimediale, con proiezioni video mapping sulle pareti che un tempo ospitavano i volumi, spazio per esposizioni e conferenze. Nel salone centrale sarà anche ricostruita la volta su cui, un tempo, era dipinta una figura allegorica.

Presentazione del recupero degli Archivi

La storia degli Archivi di Stato

Le Logge dei Banchi, già Logge dei Mercanti o del Buontalenti, furono fatte edificare dal Granduca Ferdinando I dei Medici nell’anno 1606. L’edificio, progettato dal grande architetto fiorentino Bernardo Buontalenti, fu destinato al piano di sotto a luogo di mercato cittadino, al piano sopraelevato a sede d’archivio, lontano dai pericoli del fuoco perché libero su ogni lato, inizialmente sede dell’Ufficio dei Fossi, una delle più importanti magistrature cittadine.

La parte superiore dell’edificio venne dotata nel Settecento di un frontone barocco a volute, forse opera del veronese Ignazio Pellegrini, architetto granducale. Seguirono altri mutamenti dopo la Restaurazione lorenese a partire dal 1815. Venne rialzato l’intero edificio e il frontone barocco fu rimosso e sostituito da uno triangolare, con al centro lo stemma dei Lorena, cui seguì, dopo l’Unità d’Italia, lo stemma sabaudo tuttora presente.

Altri lavori interessarono la parte superiore dell’edificio al momento della creazione dell’Archivio di Stato che, dal 1865, subentrò all’Ufficio dei Fossi. In particolare, fu ampliato lo spazio e fu modificato il passaggio, tuttora esistente, che collega le Logge a Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa. Fu inoltre collocata la scritta sul frontone 'Regio Archivio di Stato', rimossa per lavori nel 1981 e riaffissa dopo 40 anni a inizio 2022 per volontà dell’Amministrazione archivistica del Ministero della Cultura.

A seguito della sua istituzione, il nuovo Archivio di Stato iniziò a raccogliere la documentazione storica del territorio e, tra questa, l’importante fondo dell’Ordine dei Cavalieri di S. Stefano, soppresso nel 1859. Il fondo fu collocato sugli scaffali del salone centrale e gli fu dedicato anche il decoro della volta soprastante, successivamente deterioratosi, nonché i targoni metallici con i nomi dei cavalieri dell’Ordine che ornano tutt’ora  i soffitti nelle parti rimaste.

All’acquisto da parte dello Stato di Palazzo Toscanelli, attuale sede principale dell’Istituto, avvenuto nel 1931, seguì il trasferimento della sala studio e del patrimonio documentale esistente presso il nuovo immobile, mantenendo le Logge di Banchi come mero deposito di materiale.

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