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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Cesare Battisti

Progetto Sesta Porta, Rebeldìa: "Soldi presi dalle tasche dei cittadini"

Progetto Rebeldìa ha fatto il punto sulla situazione dell'opera a due passi dalla stazione ferroviaria. Secondo il progetto l'area dovrebbe accogliere un parcheggio scambiatore per autobus e biciclette, uffici pubblici e un centro commerciale

Il progetto Sesta Porta ancora nell'occhio del ciclone. Progetto Rebeldìa ha infatti convocato ieri una conferenza stampa proprio in via Battisti, di fronte al cantiere per puntare il dito contro un'opera che avrà ricadute sulle tasche dei cittadini. "In questi giorni la giunta Filippeschi - afferma l'associazione - esibisce con belle mostre e modellini colorati i futuri sviluppi della nostra città. Peccato però che il futuro non sia di plastica e che, dal porto di Marina ai magazzini Ikea, fino all'area dell'ex Santa Chiara, quando si passa dai proclami ai fatti, la realizzazione delle Grandi Opere promesse dal nostro sindaco e dai suoi assessori getta sempre ombre pesanti".

E uno di questi progetti è proprio quello della Sesta Porta, una costruzione vicino alla stazione ferroviaria, destinata ad accogliere un parcheggio scambiatore per autobus e biciclette, uffici pubblici e un centro commerciale, su cui, denuncia Rebeldìa, fino al 29 novembre scorso era calato un improvviso silenzio. "Sulla costruzione di quest'opera da oltre 30 min di euro, ereditata dalla precedente giunta Fontanelli, il sindaco Filippeschi si è giocato la faccia - sottolineano dall'associazione pisana - assicurando che si sarebbe totalmente autofinanziata attraverso la vendita di spazi a privati ed enti pubblici, senza alcun aggravio per le casse comunali e che con i ricavi delle vendite sarebbe sarebbe realizzato il cosiddetto 'Parco delle Mura' in via Battisti. Parole al vento...".

"Il voto con cui il consiglio comunale ha approvato martedì l'assestamento del bilancio del 2012, impegnando 8.220.000 euro per l'acquisto della futura sede della SEPI s.p.a., di proprietà del Comune di Pisa, all'interno della Sesta Porta, rivela una volta di più, se ancora ce ne fosse bisogno, che anche se a dirle è una Giunta, le bugie hanno sempre le gambe corte - afferma Progetto Rebeldìa - il gioco di scatole cinesi per cui SEPI, acquistando la futura sede da Sviluppo Pisa srl, società di scopo della municipalizzata PISAMO, proprietaria dell'area dove dovrebbe sorgere Sesta Porta, avrebbe finanziato parte del progetto, senza gravare sul bilancio comunale, e dunque sui cittadini pisani, è crollato come un castello di carte. SEPI, che probabilmente verrà cancellata da una norma della spending review, non è nelle condizioni di rispettare il contratto che ha sottoscritto. E come ha candidamente spiegato in consiglio comunale l'assessore al bilancio Viale, occorre comunque garantire la sostenibilità finanziaria dell'opera, non solo perché la giunta 'crede' in questo progetto giudicato come strategico per riqualificare il quartiere della stazione, ma soprattutto perché, se non si rispettano i contratti firmati con le ditte costruttrici, le conseguenze per le casse del Comune di Pisa sarebbero ben più gravi. A questo - proseguono da Rebeldìa - si aggiungono le voci sulle resistenze in seno alla Polizia Municipale a trasferire il suo comando dentro Sesta Porta e sulle difficoltà di INGV a sostenere i costi d'acquisto della nuova sede sempre all'interno dell'immobile. Per non parlare della situazione del mercato immobiliare, che rende improbabile l'interesse di privati ad acquistare gli spazi ancora in vendita all'interno di Sesta Porta, in cui si immagina di aprire negozi e boutique".

Poi l'accusa finale. "Come sembrano lontani oggi i giorni in cui la giunta Filippeschi scacciava a male parole il Progetto Rebeldía da via Battisti, minacciando di chiedere il risarcimento di onerose penali previste in caso di ritardato avvio dei lavori - conclude l'associazione - con l'affaire SEPI, le penali il Comune di Pisa le fa pagare a se stesso e in definitiva ai cittadini pisani. È l'esito di un modello di speculazione immobiliare e di una visione della città che mostrano un fiato sempre più corto, tanto più se si considera che per tenere in piedi il progetto Sesta Porta si faranno tagli per oltre 6 milioni di euro su opere pubbliche certo più urgenti, dal sistema idrico che impedisca allagamenti ad ogni pioggia fino addirittura ai cimiteri. A questo si somma un mutuo acceso per 2 milioni di euro".

 

 

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