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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Ricerca: patto per lo sviluppo dell'innovazione in Toscana

E' stata firmata l'intesa a otto targata Pisa. Parteciperanno al protocollo: Università, Scuola Normale, Scuola Sant'Anna, i laboratori Pontlab (sperimentazione, analisi) e Nest (nanotecnologie), Regione, Provincia e Comune di Pontedera

Un patto di larghe intese con cui il 'sistema pisano' si candida al ruolo di laboratorio diffuso nel campo dell’innovazione: in un’ottica di incremento della competitività economica dell’intera regione e di produzione di conseguenti ricadute occupazionali. Questa la prospettiva apertasi con il protocollo formalizzato ieri a Firenze per “lo sviluppo e il consolidamento del partenariato” fra strutture di ricerca: sia pubbliche (a partire da quelle del nostro territorio), sia private, all’interno di tutto lo scenario toscano. A porre la firma, i rappresentanti degli stessi enti promotori dell’iniziativa: Regione, Provincia di Pisa (con l’assessore Graziano Turini), Università, Scuola Normale, Scuola Sant’Anna, Comune di Pontedera (con il sindaco Simone Millozzi), centri di competenza Pontlab (sperimentazione, analisi) e Nest (nanotecnologie).

“In pratica, l’accordo - spiega proprio Turini - fissa le linee operative per la costruzione di un percorso chiamato a contribuire significativamente a quella che è una delle strategia portanti del Prs (Programma regionale di sviluppo) 2011-15: l’accensione di processi di reindustrializzazione o di espansione dei settori ‘nuovi e dinamici’, per l’aumento della produttività e del lavoro”.

In tal senso, il protocollo fissa una serie di concreti impegni, da parte dei vari attori in gioco, in primis i 'poli del sapere': Ateneo pisano, Normale, Sant’Anna, Pontlab e Nest. Le cui forze, ad esempio, opereranno congiuntamente a progetti finanziati da Unione Europea, Ministeri ed enti nazionali o imprese private (in specie sul fronte biomedicale e dello studio del danno biologico da cause genetiche o ambientali) e utilizzeranno in modo sinergico infrastrutture e attrezzature, ottimizzando le risorse con l’obiettivo di promuovere il conseguimento di brevetti e la nascita di nuove imprese.
Ancora, Università, Normale e Sant’Anna potranno stipulare contratti di servizio con Pontlab e Nest, ricevendo da questi l’opportunità di avere a disposizione, a tariffe competitive, le rispettive dotazioni laboratoriali, competenze e strumentazioni. Mentre la Regione, da parte sua, garantirà sostegno a questa cooperazione scientifica anche attraverso azioni a favore delle Pmi dell’indotto, onde favorire il flusso di trasferimento d’innovazione alle imprese.
Altro elemento qualificante dell’accordo (che avrà una durata iniziale di tre anni) “è la possibilità - sottolinea il presidente della Provincia, Andrea Pieroni - di estenderne i contenuti a future adesioni in corso d’opera: altri laboratori, centri universitari e di ricerca, insomma; così da allargare ulteriormente il fronte di questa positiva alleanza”.

"La Regione Toscana - sottolinea Stella Targetti, vicepresidente con delega alla ricerca - si impegna a favorire la cooperazione fra tutti i soggetti firmatari dell’intesa nel quadro delle politiche attive per la ricerca, il lavoro e la formazione. Dal canto loro i soggetti convengono di operare in modo coordinato per sviluppare progetti soprattutto in ambito Life Sciences e biomedico finalizzati non solo allo studio dei meccanismi di danno biologico indotto da cause genetiche e ambientali, ma anche alla prevenzione di tali danni e al trattamento delle loro conseguenze".

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