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Cronaca Piazza dei Miracoli

Area Santa Chiara, ok al piano di recupero: l'ex ospedale al servizio del turismo

L'amministrazione comunale ha approvato il piano di intervento che prevede anche la presenza di aree a verde e la realizzazione di un percorso pedonale lungo le mura storiche. Il progetto prevede una superficie utile lorda di 105mila metri quadrati

E' stato definitivamente approvato dalla Giunta Comunale di Pisa il piano di recupero dell'area dell'ex Santa Chiara: oltre 10 ettari a ridosso di piazza dei Miracoli che saranno trasformati a servizio dell'accoglienza turistica con la dismissione dei padiglioni ospedalieri trasferiti a Cisanello.

"E' un atto di grande importanza per il futuro della città - ha spiegato il sindaco Marco Filippeschi - perché si tratta dell'approvazione definitiva delle linee fondamentali di intervento urbanistico in un'area nevralgica del centro storico: lo facciamo dando attuazione a un progetto di grande valore urbanistico, come quello dell'architetto Chipperfield, selezionato tramite concorso pubblico da una giuria composta da urbanisti di fama nazionale e internazionale, che recupererà e valorizzerà al massimo spazi di grande pregio e valore diminuendo anche le volumetrie esistenti".

Il piano, ha sottolineato l'assessore all'Urbanistica, Ylenia Zambito, "prevede il restauro di tutti gli immobili di valore storico e architettonico, con demolizione delle parti non originarie e la ristrutturazione urbanistica degli altri edifici, attraverso interventi di demolizione e ricostruzione rimanendo nell'ambito delle volumetrie attuali, ma anche il recupero del verde esistente e del sistema degli itinerari storici con la realizzazione di un percorso pedonale nord-sud lungo le mura storiche, quale elemento di connessione fra la Cittadella e piazza del Duomo, lungo cui saranno collocati edifici polifunzionali e servizi d'interesse turistico".

In totale, oltre ad una riduzione complessiva delle volumetrie pari a circa cinquemila metri cubi, il piano prevede una superficie utile lorda di 105mila metri quadrati. Quasi 31mila, invece, i metri quadrati di aree pubbliche (19mila dei quali con destinazione a verde) e 43mila quelli di aree a destinazione privata (27mila dei quali con destinazione a verde). Ipotizzati anche interventi significativi su i giardini e gli spazi a verde esistenti (in fase di progettazione furono individuati circa 210 interventi di cura e riqualificazione su specie arboree esistenti e 235 di ripiantumazione, tutti dati che, ovviamente, dovranno essere verificati e, se necessario modificati, al momento di realizzazione dell’intervento).

"I dettagli, invece, saranno specificati al momento di definire la progettazione specifica delle cosiddette 'Umi', ossia le dieci unità minime d’intervento in cui è ripartito tutto il progetto - ha precisato il dirigente del settore urbanistica Dario Franchini - sono già, pronte, però le ventuno schede, predisposte dalla Soprintendenza in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera e l’Università, con le prescrizioni per il recupero di tutti i complessi edilizi e fabbricati che fanno parte del piano e sono dichiarati beni d’interesse storico-artistico".

IL PROGETTO. Una destinazione generica, comunque, il 'progetto Chipperfield' l’ha individuata: per la Umi 1, ad esempio, nella parte che riguarda l’ex obitorio, è prevista una destinazione commerciale specifica quale area che, come si sa, potrebbe accogliere il nuovo mercatino turistico. Attività ricettive di pregio sono previste, invece, nella Umi 3, mentre quella contrassegnata dal numero 4 e che occupa il nucleo centrale dell’antico ospedale risalente al 1300 sarà recuperata e destinata a servizi d’interesse generale. La Umi 2, invece, ospiterà prevalentemente servizi pubblici per il turismo mentre la numero dieci accoglierà a Scuola Medica. Destinazioni residenziali di pregio, infine, sono previste per le tre Umi all’esterno del perimetro della cinta muraria mediale (numeri 6,7 e 8) e per le due che, invece, si trovano all’interno (numeri 3 e 9).

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