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Cronaca

Università: ricercatori di Scienze Agrarie con Libera per coltivare l'antimafia

Un gruppo di ricerca del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agroambientali ha svolto attività di formazione e supporto per alcune aziende calabresi, cooperative di Libera per coltivare le terre confiscate alla mafia

Dal 2010 un gruppo di ricerca del settore Meccanica agraria del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agroambientali dell'Università di Pisa sta collaborando con il Consorzio Libera Terra per rendere produttivi e remunerativi i terreni confiscati alla mafia e restituiti alla legalità.

I ricercatori prima hanno svolto attività di formazione sul campo, poi hanno collaborato per definire strategie per la gestione dei terreni e l’adozione di macchinari specifici. In particolare sono due le cooperative calabresi che hanno visto l'impegno degli studiosi pisani, la 'Valle del Marro' e 'Terre Joniche'.

"L’obiettivo principale di queste aziende – spiega il professor Andrea Peruzzi – è fare agricoltura biologica e farla in modo economicamente redditizio. Il nostro ruolo è stato quello di dar loro supporto per la scelta e la messa a punto dei macchinari da usare per ottenere produzioni ottimali, grazie anche al contributo di alcuni costruttori di macchine agricole che hanno di fatto partecipato al progetto fornendo attrezzature a prezzi politici".

Il Consorzio Libera Terra è costituito da numerose cooperative che coltivano terreni confiscati alle mafie, rendendo 'legalmente' produttive e remunerative le attività agricole svolte in contesti fortemente degradati dalle precedenti forme di gestione attuate da organizzazioni criminali. "Le modalità di gestione di questi terreni sono rigorosamente biologiche – prosegue Peruzzi – una scelta che incrementa il valore etico di queste attività, che risultano connesse con la massima tutela del territorio e dell'ambiente, nonché della salute degli operatori e dei consumatori".

agricoltura-5-2"Le cooperative sono formate da giovani, spesso caratterizzati da conoscenze ed esperienze limitate o del tutto assenti relativamente alla conduzione delle aziende agricole e alla definizione di pratiche colturali appropriate, ma fortemente motivati ad affrontare questa sfida". Poi conclude il professore: "I rapporti personali, la condivisione, il rispetto, l'amicizia e la reciproca stima tra i membri delle cooperative, i ricercatori, i costruttori, l'imprenditore agricolo, hanno determinato una rilevante sinergia e una forte empatia, fondata anche sulla consapevolezza di 'remare nella stessa direzione', ossia verso una cultura della legalità che riguarda non solo la gestione delle attività agricole dei terreni confiscati alle mafie, ma anche la formazione degli studenti, la trasmissione del sapere, del fare, del saper fare e del saper far fare".

I costruttori di macchine agricole che hanno contribuito al progetto sono Agribal, Donati, Gruppo Nardi, Marchetti, MIPE-Viviani srl, Nobili, Spapperi. La fornitura delle attrezzature per trattamenti termici progettate e realizzate presso l'Università di Pisa è stata totalmente gratuita. Il gruppo di ricerca ha inoltre coinvolto un imprenditore agricolo, Giulio Ciampana di Montalto di Castro, nonché trattorista e orticoltore molto esperto, notevolmente motivato dal valore etico di questo progetto e sostenitore convinto di Libera e Libera Terra.

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