Covid, "Mancanza di sicurezza per i lavoratori di Eurospin": sciopero nei punti vendita del pisano
La protesta è stata lanciata da Filcams Cgil per chiedere all'azienda maggior sicurezza dei dipendenti: mancanza di plexiglass alle casse e accessi non contingentati dei clienti tra i punti critici
Arriva anche nel pisano l'agitazione dei lavoratori dei discount Eurospin. La Filcams Cgil di Pisa si è unita infatti alla mobilitazione partita dal territorio empolese dove l’azienda, secondo quanto sostiene il sindacato, "non sta rispettando le normative anti-Covid e sottopone i lavoratori a turni e carichi di lavoro estenuanti".
Ieri, lunedì 2 novembre, è stata una giornata di sciopero anche per i lavoratori delle filiali pisane di Calci, Cascina, Navacchio, Pisa, Ponsacco, Pontasserchio, Pontedera, San Miniato e Volterra, dove l’adesione "è stata in alcuni casi massiccia". "Da tempo la nostra organizzazione sindacale denuncia le condizioni di lavoro nelle filiali Eurospin dove le lavoratrici e i lavoratori sono da sempre sottoposti a carichi di lavoro insostenibili, con turni spezzati ed estremamente flessibili che li tengono bloccati fuori casa da mattina a sera con tutte le conseguenti problematiche familiari" dice Matteo Taccola della Filcams Cgil di Pisa.
"Criticità che la pandemia Covid-19 non ha fatto che inasprire - continua Taccola - poiché la società non ha rispettato e continua a non rispettare i protocolli di sicurezza contro il contagio, portandoci già nella primavera scorsa a inviare due diffide e altrettante segnalazioni alle autorità competenti. Con il riacutizzarsi della diffusione del Sars-Cov-2, Eurospin Tirrenica spa ha aumentato paradossalmente il numero dei clienti ammessi nelle filiali rispetto al periodo del lockdown, tardando colpevolmente nell’applicare un contingentamento efficace degli ingressi e creando, così, assembramenti incontrollati all’interno delle filiali".
"Chiediamo con forza a Eurospin Tirrenica spa di adeguarsi alle normative vigenti di contrasto alla diffusione del Covid-19, avviando un confronto con la nostra organizzazione sindacale a tutti i livelli, a partire dalla costituzione dei Comitati previsti dai Protocolli del 14 marzo e 24 aprile scorsi, in modo da consentire ai propri dipendenti di lavorare in sicurezza e ai propri clienti di fare la spesa senza rischi aggiuntivi. In caso contrario - conclude Taccola - porteremo avanti la nostra mobilitazione estendendola a tutti gli altri territori e coinvolgendo le Istituzioni".