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Cronaca

Scuole dell'infanzia: i Cobas chiedono tutele per le lavoratrici ausiliarie

Il sindacato denuncia i problemi vissuti dalle dipendenti e chiede ricollocamenti certi per gli esuberi

Covid, statalizzazione e occupazione. In questo contesto si inserisce la denuncia che i Cobas Lavoro Privato Pisa, con Elisabetta Gasperini, fanno sugli appalti e le difficoltà delle lavoratrici ausiliarie delle scuole dell'infanzia. In generale il sindacato ritiene che "né il Comune di Pisa né il Ministero dell’Istruzione hanno dato risposte. Passare allo Stato alcune sezioni di nidi o materne significa creare una compressione occupazionale che vale diversi posti di lavoro per le ausiliarie del settore privato, cioè le lavoratrici che sono impiegate in Elior e in CirFood, l’ATI (Associazione Temporanea d’Imprese) che gestisce l’appalto nei servizi mensa per i bambini e nei ruoli di bidelle a sostegno delle Educatrici (le educatrici però sono direttamente in forza al Comune di Pisa)".

I Cobas tracciano il quadro: "Il Covid-19 ha messo tutte le lavoratrici a casa a zero ore, le aziende dell’appalto hanno usufruito degli ammortizzatori sociali previsti dai DPCM sanciti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Per sua decisione (del Presidente Conte) alcune regole sono state cambiate. Fino al mese di gennaio 2020 le aziende erano tenute ad anticipare la Cassa Integrazione, mentre in fase Covid-19 potevano decidere di applicare il pagamento diretto da parte dell’Inps che ha creato ritardi biblici ed incertezze per tutti. La differenza tra le due aziende è stata subito chiara, CirFood si è impegnata ad anticipare gli ammortizzatori sociali regolarmente ogni mese, mentre Elior non lo ha fatto. Le lavoratrici Elior hanno dovuto accettare di consumare 13ma e 14ma per andare avanti, mentre i soldi dall’Inps non arrivavano. Sulle buste paga delle lavoratrici Elior, a casa dal mese di marzo, si registrano trattenute dei buoni mensa pur non lavorando: condizione e situazioni paradossali che hanno messo le lavoratrici in una posizione eterogenea e svantaggiata, questo accade in un unico appalto".

"Le lavoratrici, accompagnate dalle organizzazioni sindacali, dallo scorso anno ad oggi, nonostante il Comune di Pisa sia l’Ente Appaltante, non hanno ottenuto nessuna risposta. Questa giunta pare non interessarsi ai problemi di chi lavora, perché molte vertenze sono state discusse nelle Commissioni di Controllo e Garanzia ma senza che nessuna abbia avuto un riscontro positivo. Inoltre, le aziende non rispondono alle richieste di incontro e questo è un grave segnale di sbandamento e di incertezza delle stesse aziende". Per questo il sindacato riporta le richieste delle lavoratrici: "Partecipare ad un tavolo permanente per la prossima gara di appalto del 2021; il ricollocamento certo degli esuberi, dovuti alla statalizzazione delle sezioni, nei servizi educativi; la revisione degli orari con le aziende perché costantemente mancano ore contrattuali che vanno retribuite".

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