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Cronaca Cascina

Cascina: al lavoro le 'Sentinelle di notte', critico Liberi e Uguali

Sono operative dal 1° dicembre le pattuglie della vigilanza privata in giro per la città. Il partito di sinistra: "Il Comune spreca soldi pubblici invece di risolvere i problemi della Municipale"

E' partito da ieri, 1 dicembre, il servizio delle Guardie di Città a Cascina, come previsto dal progetto sperimentale avviato dall'amministrazione. L'operatore privato di sicurezza ricorda in cosa consiste l'attività: "Le pattuglie: percorreranno a modesta velocità le strade dove si trovano le proprietà del Comune di Cascina da vigilare, secondo un percorso prestabilito ma variabile ogni notte, in modo che nessuno possa prevedere dove si troveranno le Guardie di Città in un determinato orario; saranno pronte ad intervenire in caso di richieste e/o di segnalazioni dei cittadini ricevute dalla centrale operativa tramite telefonata gratuita al Numero Verde 800.983030 o messaggio gratuito tramite WhatApp 345.2805411; pattuglieranno con mirate ispezioni di controllo le proprietà del Comune di Cascina per evitare furti e danneggiamenti ma soprattutto per distogliere i malintenzionati dal commettere reati contro tale patrimonio".

Il filo diretto con le forze dell'ordine sarà assicurato anche da "un'applicazione per smartphone fornita e rimodulata ad hoc da Vodafone per aggiornare la centrale operativa che ha il compito di redigere il report e valutare se coinvolgere le Forze dell'Ordine nell'immediato oppure inoltrare il report il giorno successivo per realizzare lo scopo del progetto: sistema di collaborazione informativa tra la centrale operativa del Corpo Guardie di Città e quelle delle Forze dell'Ordine e della Polizia Municipale di Cascina, allo scopo di segnalare situazioni di interesse per l'ordine e la sicurezza pubblica, comprese quelle relative a fattori ambientali e di degrado che incidono sulla sicurezza urbana".

Le modalità operative hanno richiesto anche uno specifico accordo con le rappresentanze sindacali in materia di privacy, in quando si prevede tramite la app di "comunicare in tempo reale come una radio (walkie talkie) per parlare con una guardia specifica oppure con specifici gruppi creati ad hoc per le varie necessità; gestire direttamente dalla centrale operativa le comunicazioni verso i vigilantes; visualizzare attraverso una mappa interattiva la posizione (geo-localizzazione satellitare) dei dispositivi in dotazione alle Guardie di Città; creare gruppi a cui comunicare informazioni specifiche e dare la priorità alle comunicazioni importanti relative al servizio; inviare e ricevere in tempo reale immagini; inviare un allarme in caso di pericolo: quando la guardia è in difficoltà o si stente male, visto che non tutto si può prevedere e prevenire anche eventuali incidenti sul lavoro, c'è la possibilità di far intervenire in tempo un'altra pattuglia o le forze dell'ordine o specifico soccorso sanitario sia premendo il tasto di richiesta di intervento che in automatico se la guardia cade a terra".

Critico sul progetto il gruppo di Liberi e Uguali di Cascina, che con Giovanni Greco attacca: "La Polizia Municipale di Cascina è per la quinta volta in due anni e mezzo in stato di agitazione per rivendicare migliori condizioni per garantire il loro lavoro. Garantire ai propri dipendenti le idonee condizioni di lavoro dovrebbe essere il minimo che un Comune dovrebbe fare. Invece ecco il paradosso: prima non si mettono in condizione coloro che devono garantire un servizio pubblico, creando di fatto una situazione di disagio amplificata a dismisura  dalla propaganda, e poi, invece di dare gli strumenti alla Polizia Municipale, si impiegano soldi pubblici per appaltare la vigilanza ad una ditta privata". 

"Come forza politica responsabile - conclude Leu - non possiamo far altro che stare dalla parte degli agenti di polizia municipale cascinesi, ed alle sigle sindacali che li sostengono, che pretendono solo di poter svolgere il loro lavoro. Cogliendo l’occasione per augurare buon lavoro al nuovo Prefetto di Pisa, dott. Giuseppe Castaldo, ci auguriamo che questa problematica non rappresenti il suo primo tavolo di conciliazione".  

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