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Cronaca

Sociale: una scuola di circo per uscire dalla marginalità e trovare lavoro

Il ministero della Cultura finanzia con 45mila euro il progetto 'Circo Generativo' di 'Chez nous... Le cirque!', SdS e Apes. Formazione per 10 persone e almeno 3 assunzioni per realizzare spettacoli e lezioni nei quartieri popolari

Una scuola di circo sociale, che aiuti ad uscire dalla marginalità grazie all’espressività dello spettacolo circense. Formazione, opportunità di occupazione e l'idea che con il circo si possa fare educazione e prevenzione sul territorio. Su questi aspetti si basa il progetto che parte a Pisa grazie alla cooperativa 'Chez nouz...l Le cirque!', con il sostegno della SdS Pisana e dell’Apes. E' finanziato con 45mila euro su tre anni, con il massimo punteggio in un bando del Fondo Unico dello Spettacolo (valore complessivo 148mila euro).

"E’ una grande opportunità per il nostro territorio - commenta Giulia Costa presidente della cooperativa - e siamo orgogliosi del riconoscimento che ci è stato accordato dal Ministero, sinceramente sapevamo di aver scritto un bel progetto e di essere in grado di svilupparlo ma di ottenere il massimo punteggio non ce lo saremmo mai immaginato".

IL PROGETTO. A settembre partiranno le attività per reclutare e selezionare gli aspiranti artisti fra ad esempio homeless ed ex-detenuti e dare avvio alla fase di formazione. "Quello che cerchiamo - afferma Cristiano Masi, direttore artistico del progetto - sono talenti che la vita può aver nascosto nelle storie delle persone che vivono in situazioni di disagio o borderline. Cerchiamo persone che si mettano in gioco per acquisire sia competenze tecniche (equilibrismo, acrobatica a terra e/o aerea, giocoleria e clownerie) che comunicative, in un percorso che li porterà alla scoperta dei proprio limiti, della propria sensibilità e dell’autostima, imparando a riconoscere in se stessi il proprio valore e le proprie potenzialità".

Il progetto prevede infatti di formare 10 artisti che conseguiranno la qualifica di 'operatori di circo'. Oltre allo spettacolo di fine corso, che sarà portato su tutto il territorio regionale, il progetto prevede un’attività a cascata di 'circo sociale' da realizzare nei quartieri periferici del territorio. L'obiettivo è quello di aiutare i ragazzi a riconoscere le proprie potenzialità espressive come chiave essenziale per il benessere e la promozione della salute. I tre migliori 'operatori di circo' saranno infine assunti dalla cooperativa per allestimenti di spettacoli e attività di animazione sul territorio.

"Abbiamo creduto sin da subito in questo progetto - dice l'assessore al Sociale del comune di Pisa, Sandra Capuzzi - perchè rimettere la dignità delle persone al centro delle nostre politiche è fondamentale in questo periodo in cui la diversità crea così tanto allarme e timore. Non c’è storia che possa cancellare il valore di una persona, e noi crediamo fermamente che oggi più che mai si debba scommettere sulle persone, sulle loro potenzialità, assicurando opportunità vere per uscire da situazioni difficili. Il progetto non si ferma qui, perchè oltre ad aiutare a rimettersi in piedi offre una reale possibilità di lavoro".

Le attività di circo sociale sfrutteranno gli spazi sociali presenti sul territorio e quelli messi a disposizione dall’Apes. "Le attività e i servizi di Housing Sociale - conclude il presidente di Apes Lorenzo Bani - saranno sempre di più connessi ai progetti di promozione della salute e di mediazione territoriale. Oggi partiamo con questa scommessa, ma abbiamo in cantiere anche altri progetti con la SdS, con un unico obiettivo: rispondere ai bisogni dei cittadini e promuovere la salute".

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