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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Biblioteca Universitaria smantellata, i lavoratori della cultura: "Manca la volontà di trovare una soluzione"

La decisione di trasferire il patrimonio da Lucca a Piacenza elimina ogni possibilità di consultazione e getta un'ombra sul futuro della biblioteca

Lo scorso 26 novembre, durante la seduta della Conferenza Università-Territorio, è stato deciso, come già denunciato dal consigliere comunale di Diritti in comune Ciccio Auletta, che anche il patrimonio librario della Biblioteca Universitaria di Pisa conservato presso l’Archivio di Stato di Lucca sarà trasferito a Piacenza. Questa volta, dopo Auletta, sono gli attivisti toscani del movimento 'Mi Riconosci?', lavoratori nel settore della cultura, a denunciare la gravità della vicenda.

"La situazione della Biblioteca Universitaria di Pisa (BUP) è tristemente nota da tempo: dopo il terremoto del 29 maggio 2012 che ha danneggiato il Palazzo della Sapienza dove era ospitata dal 1823, il suo fondo librario ha subito fra 2012 e 2016 un primo drammatico smembramento su tre diversi luoghi, tra Pisa e Lucca (Archivio di Stato) - ripercorrono gli attivisti - dopo quasi dieci anni e innumerevoli sforzi da parte del direttore Daniele Cianchi e di realtà varie, come l’associazione 'Amici della BUP', con tanto di recente appello al Presidente Mattarella e un’interrogazione parlamentare in data 16 novembre, ad oggi continua a mancare la volontà di trovare una soluzione al problema, individuando degli spazi idonei alla conservazione dei materiali. A ottobre parte dei libri ricoverati in un deposito pisano a San Frediano, a causa di lavori definiti 'di somma urgenza', sono stati spostati a Piacenza. Nonostante gli appelli rivolti alle Istituzioni culturali della città, tra cui uffici periferici del MiC, Comune e Università, nessuno ha dato disponibilità effettiva per il ricollocamento dei volumi che ormai da due mesi a questa parte giacciono in Emilia Romagna. Adesso, come chiarito nell’ultima CUT (Conferenza Università-Territorio), tenutasi tra Università e città ospitante lo scorso 26 novembre, è emerso che anche il materiale presso l’Archivio di Lucca, consistente nel fondo più antico e più consultato dall’utenza, dovrà essere dislocato, rendendo così impossibile la sua consultazione".

"Nonostante i circa 3 milioni di euro stanziati a partire dal 2014 per la ristrutturazione dei locali della Sapienza, non si è arrivati ad una soluzione reale del problema, trasformando de facto la 'nuova' Sapienza in esclusiva vetrina del rettorato, coi suoi 700mila volumi, i 1400 manoscritti, le 7000 cinquecentine e i 162 incunaboli fuori; letteralmente alla porta - proseguono - la vicenda, purtroppo eclatante per gravità, è l’ennesima dimostrazione e conferma della totale mancanza di prospettiva da parte del Ministero, che continua a non fare nulla, a Pisa come altrove, per recuperare spazi fruibili dalla cittadinanza per lo studio. A tutto si aggiunge la mancata organizzazione di  concorsi o distribuzione di fondi volti all’assunzione di personale specializzato che possa rendere consultabile tali materiali".

Da qui la richiesta delle attiviste e degli attivisti di Mi Riconosci? al Governo di misure che impediscano lo smantellamento del fondo e che rendano possibile il ricollocamento della Biblioteca Universitaria sul territorio. "Gli abitanti della nostra regione sono da troppo tempo privati di un ricco patrimonio della memoria locale, così come di un luogo di studio, ricerca e confronto" concludono.

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