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Cronaca

Più promozione e rinnovo delle concessioni demaniali: Confesercenti scrive al ministro Garavaglia

L'associazione ha recapitato un dossier al ministro del Turismo in occasione della visita alla città di martedì 6 luglio

Temi di respiro nazionale ma anche locali, racchiusi in un documento che Confesercenti Toscana Nord ha consegnato nelle mani del ministro Massimo Garavaglia in occasione della sua visita a Pisa. Associazione che era rappresentata dal vice presidente Pisa e presidente balneari Fiba Toscana Nord Gianluca Tiozzo, dalla consigliera Confesercenti Pisa con delega per il settore turismo Ilaria Merlin e dal responsabile area pisana Simone Romoli. E proprio Tiozzo si è soffermato sulla questione del rinnovo delle concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo: "Una vicenda complessa che al momento rimane sospesa, come ci ha spiegato il ministro, in attesa dell’espressione da parte del governo e dei ministeri competenti incluso il suo di una posizione ben definita. Ministro che, a nome del suo partito in questo caso, ha ribadito la volontà di chiudere in senso da tutti auspicato questa annosa vicenda".

Altra questione inserita nel documento di Confesercenti Toscana Nord quella della tassa di soggiorno. "Sin dalla sua introduzione, peraltro osteggiata da Confesercenti nazionale all'epoca dei fatti, possiamo dire che è stato sbagliato praticamente tutto sulla gestione e applicazione dell'imposta di soggiorno - spiega Ilaria Merlin - a partire dalla determinazione dell'importo dell'imposta che nei valori, ma anche nei criteri di esenzione, è stato demandato ai singoli Comuni con propri regolamenti che hanno disciplinato in maniera eterogenea la materia andando a creare una situazione a macchia di leopardo in cui tra Comuni confinanti, o comunque appartenenti allo stesso ambito turistico di riferimento, ci sono forti discrepanze. Non solo, la genericità del Decreto Legislativo 23/2011 che ha introdotto l'Imposta nella parte relativa alle modalità con cui i Comuni possono spendere gli introiti, nonché la mancata previsione dell'obbligatorietà per i Comuni che la applicano di pubblicare un bilancio trasparente ad evidenza pubblica sull'utilizzo del gettito generato, ha determinato il fatto che spesso l'imposta di soggiorno è in larga parte utilizzata senza una preventiva concertazione, e per la copertura di spese di manutenzione e gestione che poco o nulla hanno a che vedere con politiche reali di sviluppo dei sistemi turistici territoriali locali".

La conclusione del responsabile area pisana Simone Romoli: "Al ministro abbiamo anche espresso la preoccupazione delle agenzie di viaggio, pesantemente colpite dalle conseguenze della pandemia, che vivono in questo periodo di crisi anche la concorrenza dei portali di intermediazione per i quali chiediamo che contribuiscano al fisco italiano, riducendo inoltre le commissioni a carico delle strutture ricettive. Infine abbiamo chiesto una politica di promozione turistica più incisiva per il sistema dei parchi nazionali e regionali, considerando che oggi le aree protette in Italia sono 871 per un totale pari al 10,5% della superficie del nostro Paese e un 8,82% dello sviluppo costiero italiano".

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