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Cronaca

Minacce e percosse alla compagna incinta: per 'il grande Baba' scattano le manette

La donna, insieme alla figlia di 18 mesi, era fuggita dall'abitazione ed aveva chiesto aiuto ad un vicino. La Polizia ha inserito madre e figlia nel protocollo di protezione. La donna ha raccontato gli anni d'inferno vissuti con il compagno

Una telefonata allarmata è giunta un paio di settimane fa alla Squadra Mobile della Questura di Pisa: “A casa mia si sono rifugiate una donna incinta e la sua figlia di 18 mesi, è stata picchiata dal compagno ed è fuggita, non so cosa fare”.

Al disperato appello è stato risposto immediatamente. Personale specializzato nei reati contro donne e minori ha rassicurato la donna telefonicamente. La vittima, in forte stato di agitazione e di paura, ha raccontato che da tempo veniva picchiata, minacciata di morte e umiliata dal convivente, che non più tardi della sera prima l’aveva percossa per l’ennesima volta prendendola a calci.
La donna aveva approfittato del fatto che lui fosse uscito di casa per chiedere aiuto.

Così è stato subito attuato dal personale della Squadra Mobile della Questura di Pisa il protocollo di messa in protezione delle vittime.
La donna e la bambina, dopo essere state soccorse e medicate presso l’ospedale, sono state trasferite in una struttura protetta con l’ausilio dei Servizi Sociali.

Grazie alla rete di protezione e alla solidarietà espressa intorno a lei, la vittima ha rilasciato un drammatico racconto della sua relazione con il convivente violento.
“Un vero inferno”, queste le parole della vittima per descrivere due anni di relazione con l’uomo: dipendenza economica totale, umiliazioni, minacce, trascuratezza e percosse avvenute anche durante le due gravidanze, alternate a momenti di 'falso idillio' al fine di farsi perdonare le violenze.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa hanno permesso di trovare riscontri ai fatti, pertanto per l’uomo, un 58enne extracomunitario senegalese, abitante a Pisanova, noto a Pisa come 'il grande Baba' e conosciuto alle forze dell’ordine per varie attività illecite, sono scattate le manette.

Le indagini sono state condotte dalla 2ª Sezione della Squadra Mobile della Questura di Pisa, che è composta interamente da ufficiali e agenti di polizia giudiziaria esclusivamente di sesso femminile, che da anni contrastano reati di cui nessuno ama sentir parlare: si tratta di quei reati ignobili  che vanno a toccare la sfera più intima e privata delle persone, e ledono la dignità e l’integrità, oltre che fisica, anche emotiva e psicologica delle vittime, per lo più donne e bambini.
Queste donne poliziotto quotidianamente, con professionalità e la giusta empatia, si destreggiano abilmente tra stupratori, maltrattanti pedofili e stalker e le loro vittime.

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