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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Violenza domestica e Coronavirus: "Allontanare dal domicilio l’uomo maltrattante"

La richiesta, avanzata a Prefetto e Procuratore da 12 centri antiviolenza e associazioni del territorio, è quella di adottare "un provvedimento che offra protezione e sostegno alle donne vittime di maltrattamenti"

Allontanare dal domicilio l’uomo maltrattante. Questa la richiesta che il centro antiviolenza della Casa della donna di Pisa, insieme ai centri antiviolenza Frida di San Miniato, Le Amiche di Mafalda di Pomarance, Eunice di Pontedera e altre associazioni pisane tra cui Donne in Movimento, Nuovo Maschile e Aied, ha rivolto al Procuratore della Repubblica di Pisa e al Prefetto di Pisa. Nella lettera, firmata da 12 realtà della città e della provincia di Pisa, si chiede che, in questo periodo di emergenza e di isolamento forzato in casa, la Procura della Repubblica di Pisa adotti, così come già successo a Trento, un provvedimento che offra protezione e sostegno concreto alle donne che subiscono maltrattamenti e violenza. La stessa richiesta è stata avanzata qualche giorno fa anche al Procuratore di Firenze dal centro antiviolenza Artemisia e altre associazioni fiorentine.

"Ci auguriamo - dichiara Giovanna Zitiello, coordinatrice del centro antiviolenza Casa della donna - che il Procuratore accolga la nostra richiesta e adotti quanto prima un provvedimento che, in caso di violenza domestica, preveda l’allontanamento del maltrattante. In questo periodo di emergenza e isolamento forzato tra le mura di casa, in cui tanta violenza rimane sommersa perché le donne non sanno cosa potrebbe accadere loro in caso di denuncia, un simile provvedimento rappresenterebbe un segnale forte e importante che certo aiuterebbe le donne a denunciare".

Nella lettera si sottolinea come "in questo periodo di emergenza sanitaria legata al Coronavirus, le situazioni di rischio per le donne vittime di violenza si intensificano in ragione del forzoso isolamento nelle proprie abitazioni, dove sono costrette a convivere con i loro maltrattanti. Donne che quotidianamente vivono il dramma della violenza familiare, in questo periodo sono ancora più esposte, assieme ai propri figli ed alle proprie figlie, a loro volta vittime. I Centri antiviolenza toscani, così come nel resto d'Italia, hanno registrato nelle prime settimane una diminuzione delle chiamate. Alla base di questo fenomeno, verosimilmente, vi è per le donne, il timore di dover abbandonare la propria casa, in un momento che già di per sé risulta estremamente complesso sotto molteplici punti di vista e senza avere certezze sul percorso sanitario e sociale per sè e per i propri/e figli/e".

Questi i firmatari della lettera: Carla Pochini, presidente Associazione Casa della donna - Pisa; Elisa Forfori, presidente Associazione Frida - San Miniato; Marianna Abbondanza, presidente Associazione Eunice - Pontedera; Giorgia Tacconi, presidente Associazione Le amiche di Mafalda - Pomarance; Ana Maria Mengue, presidente Associazione Donne in movimento - Pisa; Riccardo Guercio, presidente Associazione Nuovo Maschile - Pisa; Pina Salinitro, presidente AIED Pisa; Daniele Serra, presidente Associazione Pinkriot - Pisa; Daria Febe Aveta, coordinatrice Sportello Il fiore della vita - Lari; Mauro Fuso, segretario generale CGIL Pisa; Gianni Ferdani, coordinatore Progetto Pontedera ; Elisa Giraudo, portavoce Conferenza delle Donne Democratiche - Provincia di Pisa.

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