rotate-mobile
Cronaca

Turismo e cultura: buona la prima per la visita 'Antiche fontane di Pisa'

La visita guidata promossa da Italia Nostra Pisa ha raccolto consensi, si replica sabato 25 marzo

E' stata un successo la prima visita guidata 'Alla Scoperta delle Antiche Fontane di Pisa … conosciute e sconosciute', organizzata dalla locale Sezione di Italia Nostra per sabato scorso. L’itinerario in dodici tappe con la guida di Carlo Vallini, cultore di arte e storia pisane, ha visto la presenza di un nutrito gruppo di persone, tra soci e simpatizzanti, lungo il percorso della rete idrica urbana dell’acqua 'buona' che arrivava in città nel periodo mediceo-lorenese, e anche dopo, grazie alla presenza di apposite fonti, che migliorò sensibilmente la salute dei cittadini pisani.

L’opera, nota come Acquedotto mediceo di Asciano, fu ideata dal Granduca Cosimo I dei Medici e realizzata dai figli Ferdinando I e Cosimo II, che la ultimò nel 1613, dopo 21 anni. Si tratta di un sistema idrico eccezionale per quei tempi, che funzionò dapprima come condotta privata, inizialmente riservata ai Cavalieri dell’Ordine di Santo Stefano in piazza dei Cavalieri, nota come Condotta della Religione, e poi resa pubblica con l’Unità d’Italia, quando  il Comune di Pisa divenne responsabile della gestione delle acque.

La prima visita ha consentito di venire a contatto diretto e di apprezzare le prime dodici fonti esistenti ed ancora attive e quelle di cui esistono solo deboli resti.  Oltre alle fontane note, evolutesi nel corso dei secoli grazie all’intervento dei Lorena, in Piazza delle Gondole, in Piazza San Luca, in Piazza D’Ancona, in Piazza dei Cavalieri, in Piazza del Duomo, in Piazza dell’Arcivescovado, in Piazzetta Tongiorgi  e in Piazza Martiri della Libertà (già Santa Caterina), di particolare interesse è stata la scoperta di due fonti, ignote ai più. Una in Piazza San Francesco dove esiste accanto alla chiesa, incastonato in un edificio, un riquadro scolpito, in cattivo stato di conservazione, con un testa di caprone dalla cui bocca usciva presumibilmente l’acqua. L’altra, non più visibile, nei pressi dell’ingresso principale dell’Orto botanico in via Luca Ghini, che utilizzava l’acqua di risulta della fontana del Gobbo in piazza dei Cavalieri per irrigare l’allora Giardino dei semplici. Di essa esistono testimonianze archivistiche e la memoria storica dei giardinieri.

Prossimo appuntamento sabato 25 alle ore 14.45 presso il Casello Idraulico di via Battelli, con partenza alle ore 15. L’iniziativa, sempre con la guida di Carlo Vallini e la collaborazione organizzativa di Alice Righi e Francesco Pozzi, è aperta a soci e simpatizzanti, e proseguirà il percorso alla scoperta delle altre nove fontane note e sconosciute, situate prevalentemente nella parte di Mezzogiorno della città.

Pisa ha un tesoro urbanistico ed architettonico trascurato che deve saper conservare e restaurare, insieme all’Acquedotto di Asciano, attualmente in gravi condizioni strutturali. Per la sua importanza, l’intera opera è stata inserita nel Progetto 'Le vie dei Medici/Museo diffuso en plain air' patrocinato da Italia Nostra,  finalizzato alla valorizzazione di Itinerari Medicei di eccezione in Toscana. Per prenotazioni, fino ad esaurimento dei posti disponibili, scrivere a italianostra.pisa@gmail.com.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Turismo e cultura: buona la prima per la visita 'Antiche fontane di Pisa'

PisaToday è in caricamento