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San Rossore: sei lecci al posto dei rifiuti

L'iniziativa ambientale si è svolta nella Tenuta di Tombolo grazie alla piattaforma MayDayEarth attiva in anteprima nel Parco

Con sei giovani lecci piantati all'ingresso del Bosco della Cornacchiaia, nei pressi dell'area gestita dal WWF, si è conclusa la campagna di pulizia della Tenuta di Tombolo organizzata dall'associazione Plastic Free Onlus e promossa grazie alla piattaforma MayDayEarth attiva in anteprima nel Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli. "135 i volontari divisi in 7 squadre hanno operato sia sulla spiaggia e sulle dune, sia nella pineta retrodunale e nei boschi adiacenti a via Porcari e vione dei Vannini" spiega Mario de Longis, referente dell'associazione Plastic Free Onlus Pisa che ha organizzato la pulizia in osservanza delle norme Anti-Covid.

"Un bel segnale di partecipazione e di coinvolgimento, abbiamo bisogno di continuare a far crescere questa sensibilità perchè l'educazione e la coscienza ambientale sono la strategia per costruire un futuro migliore per noi e per il nostro pianeta" commenta il presidente del Parco Giovanni Maffei Cardellini. In questa direzione si muove MayDayEarth, la nuova app lanciata in anteprima dal Parco che rende i cittadini protagonisti attivi: "Tutti possono segnalare la presenza di rifiuti e organizzare campagne per la raccolta - spiega Tommaso Pardi, fondatore e ideatore di MayDayEarth - con l'iniziativa di oggi abbiamo trasformato in realtà un'idea progettuale".  "Piantamo alberi al posto dei rifiuti, grazie all'app che unisce cura della natura, innovazione e coscienza civile - continua il vicepresidente del Parco Maurizio Bandecchi - e con il contributo fondamentale di tutti i soggetti che hanno reso possibile la campagna odierna: l'impegno collettivo è la chiave per una società attenta all'ambiente".

L'iniziativa si è svolta in collaborazione con il Comune di Pisa e con AVR che si è occupata di ritirare i rifiuti raccolti. La Società Agricola Giorgio Tesi Vivai S.S. ha fornito gratuitamente gli alberi, opportunamente scelti dal Parco tra le essenze adatte secondo le caratteristiche dei luoghi, che hanno “sostituito i rifiuti” dando nuovo ossigeno all’ambiente.
 

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