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Il candidato Dell'Omodarme alla guida del Pd: "Ecco come vorrei che fosse il mio partito"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Come tutte le mattine, leggendo l’Unità, mi sono soffermato sulle lettere al segretario del PD Matteo Renzi. Mi ha colpito in particolare la lettera di Claudio Gandolfi di Bologna che si definisce, come tanti, “volontario della politica”. Anch’io faccio parte di questo gruppo e vorrei che il mio partito continuasse ad essere partito di massa ma anche un partito moderno! Colgo questa occasione per alcune riflessioni su come dovrebbe essere il mio partito nell’era moderna. Vorrei che il PD rimanesse un partito legato ai valori del centrosinistra, dove l’Uomo con i suoi bisogni fosse al centro del dibattito politico, dove non prevalessero mai gli interessi di casta o delle lobby sui valori e, come diceva Berlinguer, fosse sempre tenuta alta la “Questione morale ”.

Mi sono candidato al ruolo di segretario cittadino del PD pisano autonomamente, senza essere appoggiato da nessuna corrente…la mia corrente, come sa chi mi conosce, sono i bisogni della gente, stare in mezzo ai cittadini e difenderli dai soprusi di chi interpreta la Legge stando seduto ad una scrivania dorata. Perché mi sono autocandidato? Primo perché vorrei che il PD a Pisa discutesse apertamente, dentro e fuori dai suoi confini, senza disciplina di corrente, secondo perché un sindaco non può essere sempre esposto alle beghe correntizie, che, alla fine, possono “far venire il raffreddore”: se non lo si cura, si rischia il peggio.

Ad oggi, da ciò che so, siamo in due a gareggiare e prima di decidere chi sarà eletto, vorrei avere con Viale un incontro pubblico davanti alla gente e ai giornalisti, per esporre i nostri programmi politici. Stimo tantissimo Alessio Lari, attuale segretario provinciale del PD e l’ho votato perché, pur essendo già sindaco, consigliere provinciale ed esponente di rilievo di Renzi, mi hanno convinto con le sue ragioni e l’interesse unitario nel guidare il partito. Sono vicino e stimo D’Alema, Cuperlo e Fontanelli  per la loro levatura politica ma ho sempre ragionato con la mia testa, libero da interessi di parte e senza mai farmi condizionare! Inoltre vorrei un partito che non sia un treno per far carriera ma un partito della gente! Chiudo, pur non essendo renziano né della prima né della seconda ora, dicendo che alcune cose il Segretario-Presidente del Consiglio le ha fatte bene e mi auguro che sulle tasse pensi di più all’operaio, all’impiegato, al commerciante e al piccolo industriale e meno a Marchionne, Della Valle ed altri che sono finanzieri e non “gente di borgata” come si direbbe a Roma.

Antonio Dell’Omodarme

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