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Qualità e problemi dell'ospedale di Pisa: le opposizioni in Regione all'attacco

Promosse interrogazioni dai consiglieri regionali Elena Meini (Lega) e Diego Petrucci (FdI). Citati attese al Pronto Soccorso e calo di posizioni nella classifica 'Best Hospitals' 2022 in Italia

L'ospedale di Pisa è al centro degli atti ispettivi promossi in Regione Toscana da parte di due consiglieri pisani, Elena Meini (Lega) e Diego Petrucci (Fratelli d'Italia). Le due interrogazioni annunciate dagli stessi esponenti politici partono dalla posizione attribuita all'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana nella classifica 'Best Hospitals' 2022 per l'Italia recentemente pubblicata su Newsweek, un 30° posto che segue il 20° del 2021. Un passo indietro quindi, anche se nel 2020 il nosocomio pisano si trovava in 34ª posizione.

La classifica è stilata per 27 Paesi, fra cui appunto l'Italia. Attraverso l'elaborazione condotta dal sito di analisi dati Statista, la classifica raccoglie i pareri di operatori sanitari invitati a partecipare a questionari online (peso nel giudizio 50%), i feedback degli utenti (15%) e indicatori di qualità (30%) come ad esempio le statistiche su morti o complicanze dopo operazioni chirurgiche. L'insieme delle rilevazioni genera un punteggio che delinea la classifica. A livello mondiale Newsweek riferisce di aver invitato a partecipare 80mila professionisti. Per l'Italia, per quanto riguarda i dati su soddisfazione pazienti e indicatori di qualità, si è basata su report diffusi sul portale doveecomemicuro.it.

"Il declassamento dell'ospedale Cisanello - attacca Elena Meini - è un fatto molto grave che non deve essere assolutamente minimizzato da chi di dovere. Fare 'come i gamberi', oltretutto in un settore molto delicato ed importante come quello sanitario, è chiaramente sinonimo di inefficienza ed una delle ultime prove delle varie carenze presenti nella predetta struttura sono le lunghe ore di attesa al Pronto Soccorso, recentemente denunciate dal Nursind. Una problematica che comporta una serie di criticità, non solo per i ricoverati ed i loro famigliari, ma anche per il personale medico e paramedico, il quale pur impegnandosi con la massima professionalità e dedizione, appare, ovviamente, in forte difficoltà a gestire questo gravoso carico di lavoro". "Tenendo presente che, per tenere in piedi il disastroso bilancio complessivo della Sanità toscana è stato chiesto alle diverse Asl di ridurre le spese per un totale di 300 milioni di euro - conclude Meini - abbiamo redatto un'interrogazione in cui chiediamo conto di quello che sta succedendo a Cisanello e quali interventi si pensino di adottare per risolvere, non in tempi biblici, le pesanti e reiterate problematiche dello stesso nosocomio".

"Alla luce del declassamento dell'Azienda universitaria ospedaliera pisana, che ha perso ben 10 posizioni nella classifica 'Best Hospitals' stilata dalla rivista americana Newsweek, era opportuno confermare la fiducia alla direttrice Briani?". Lo chiedono, con un'interrogazione, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità, e Antonella Scocca, uditore per FdI in Commissione Sanità. "Purtroppo, erano giustificati ed attuali i motivi da me sollevati per non votare la conferma della direttrice Silvia Briani a capo della sanità pisana. Adesso, ho chiesto al Governatore Giani e all'assessore alla Sanità Bezzini in che modo intendano intervenire per porre rimedio all'attuale situazione e se hanno verificato se corrispondano al vedo le dichiarazioni del dottor Malacarne riguardo ai parametri della valutazione oggettiva, della qualità dell'assistenza, dell'appropriatezza di utilizzo delle risorse, della ricerca? Come ha dichiarato l'ex primario di Anestesia e Rianimazione Paolo Malacarne il declassamento ha principalmente due cause: lo scarso interesse della Dirigenza nella valutazione oggettiva sui reparti e l'autoreferenzialità. Un declassamento dovuto anche, sempre secondo Malacarne, a causa dell'arretratezza della informatizzazione, evidenziata anche dalla mancanza di una cartella clinica elettronica in terapia intensiva e lo scarso interesse mostrato negli anni da parte della Dirigenza nei confronti della valutazione oggettiva e dei servizi offerti".

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