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Consiglio Pari Opportunità: no alla componente maschile

Il Consiglio Comunale boccia la rivoluzionaria proposta di Forza Italia. Intervento di Riccardo Buscemi che parla di vetero femminismo e conservatorismo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Si è svolta giovedì scorso, dopo una rapida istruttoria in commissione, la discussione con votazione finale sulle variazioni al Regolamento del Consiglio delle Pari Opportunità, frutto di un lungo lavoro (sic!) dell’organismo stesso e fatto proprio dalla Giunta. Alla proposta istituzionale (che in sintesi estende solo la partecipazione anche alle nominate dei CTP e introduce nuovi meccanismi per un miglior funzionamento dell’organismo) il Gruppo consiliare di Forza Italia, con Mirella Bronzini, Riccardo Buscemi e Virginia Mancini ha contrapposto invece una vera e propria rivoluzione, prevedendo l’allargamento del Consiglio anche alla componente maschile. Noi consiglieri di Forza Italia siamo infatti convinti che occorre puntare al superamento degli attuali organismi di pari opportunità composti dalla sola componente femminile, prevedendo la composizione paritaria di esponenti di sesso femminile e sesso maschile per favorire il dialogo, l’inquadramento dei problemi e la ricerca di soluzione mediante lo scambio e l’accettazione reciproca e condivisa di idee e la sintesi dei punti vista femminile e maschile.

Sconfortante la posizione delle dirette interessate (le consigliere delle PP OO) che già autonomamente si erano poste il problema di un allargamento alla componente maschile, respinto però nella convinzione che gli uomini ad oggi non siano ancora maturi per questo genere di apertura. Un atteggiamento che denota l’impostazione ancora vetero-femminista e vetero-comunista del Consiglio Pari Opportunità, purtroppo sostenuta e condivisa anche da alcune componenti di destra dell’organismo! Sono invece convinto che alla necessaria stagione del separatismo tra universo femminile e universo maschile possa e debba seguire oggi, nell’interesse di quello stesso universo femminile che, almeno in alcune sue componenti, si arrocca ancora su una modalità vecchia di pensare, una nuova stagione, dove i due mondi dialoghino tra loro ed insieme collaborino alla ricerca di soluzioni. Peccato che questa proposta non sia stata colta e anzi sia stata bocciata anche con il concorso della destra, facendo prevalere un conservatorismo che si ostina a ignorare che la società invece è cambiata.

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