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Francesco: le barriere architettoniche deve rimuoverle a sue spese

La Regione Toscana viola una sua stessa legge relativa ai contributi per l'abbattimento delle barriere disabili nelle abitazioni privati. Si riporta il caso di un utente che da anni attende il pagamento del contributo (tra l'altro in misura ridotta)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

CASCINA (PI) - La storia di Leonardo S., papà di Francesco, bambino disabile al 100%, è la storia di tanti genitori di disabili in Toscana. Leonardo è un padre che lotta per i diritti del figlio, costretto su una carrozzina e impossibilitato a muoversi. Anche il semplice atto di deglutire gli è precluso. Nel 2013 il signor Leonardo si vede costretto a sostenere delle spese per la rimozione delle barriere architettoniche presenti nella sua casa: oltre 20.000 euro di spese, ma il Comune di Cascina si limita ad offrirgli un rimborso di appena 5.900 euro a fronte di un rimborso massimo erogabile di 12.500 euro. Il Comune di Cascina sostiene che i fondi non siano sufficienti per tutti i richiedenti e che non ci sia altra possibilità che tagliare. Il regolamento predisposto dal Consiglio Regionale prevede che le domande non soddisfatte nell'anno per insufficienza dei fondi restano valide per due anni. Pertanto il Comune di Cascina, anche in caso di insufficienza dei fondi per l'anno 2013 avrebbe dovuto utilizzare automaticamente i fondi stanziati per i due anni successivi. Il risultato però è che il Comune tuttora non ha corrisposto neppure la minore somma che aveva promesso.

"Sorgono spontanee due domande" - dichiara Enzo dell'Aquila, candidato consigliere regionale nella circoscrizione di Pisa per il Movimento 5 Stelle - "quando la Regione Toscana determina gli stanziamenti quale priorità attribuisce alla tutela dei disabili? Quale attività di controllo esercita sul modo con cui i comuni utilizzano i fondi da essa stanziati? I disabili come Francesco sono tutelati dalle leggi dello Stato (leggi 104/92, 13/89), dal principio di non discriminazione, dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, dalla carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, in particolare dagli artt. 21 e 26. Sia la normativa nazionale (legge n.350/2003) che quella della Regione Toscana (leggi n.47/1991, n. 66/2003, n. 65/2004) prevedono stanziamenti annuali per il rimborso delle spese sostenute dai disabili e dalle loro famiglie per il superamento delle barriere architettoniche. Non ci sono scuse per quanto capitato al Sig. Leonardo S."

"L'eliminazione delle barriere architettoniche risponde ad un'esigenza di autonomia, di fruibilità in sicurezza di spazi privati e pubblici, di dignità sociale delle persone diversamente abili". Così recita il sito della Regione Toscana che investe ogni anno 2 milioni di euro, investimento che comprende, tra l'altro, una linea di finanziamento rivolta ai comuni sulla base delle richieste pervenute per l'eliminazione delle barriere architettoniche nelle abitazioni private. Ma i soldi sono insufficienti a coprire tutte le richieste, pochi "fortunati" avranno diritto a contributi inferiori, tutti gli altri restano in lista d'attesa per 2 anni. Da qui il "ricatto" del Comune di Cascina: o il signor Leonardo si accontenta dei 5.900 Euro regionali oppure l'anno successivo verrà rimesso in lista, con nessuna garanzia che possa accedere ad un contributo maggiore. Meglio 5.900 "sporchi e subito"? Neanche questo è vero, perché, dopo 2 anni dall'accettazione, di quei soldi non v'è traccia sul conto del signor Leonardo. La professionista Maria Barone, consulente ADUC e difensore, assieme al professionista Santilli, del signor Leonardo S., ci spiega perché: "se la domanda di contributo viene accolta i tempi di erogazione non sono definiti né precisi in quanto soggetti all'effettiva liquidazione da parte della Regione".

"La verità è che la Regione risparmia sulla pelle dei cittadini, in particolare di quelli più deboli" - dichiara il candidato consigliere del M5S Enzo dell'Aquila - "il caso di Francesco è emblematico, i disabili vengono lasciati soli dalle amministrazioni. In questi anni abbiamo assistito ad una serie di discriminazioni nei confronti dei diritti dei disabili, dal diritto allo studio, all'integrazione scolastica fino ad arrivare alla compartecipazione alle spese per la RSA imposta ai parenti dei disabili e degli anziani non autosufficienti. I tagli sono praticati ad ogni livello: nazionale, regionale e comunale. Ma a questi tagli il M5S si oppone con il suo programma e facendo rispettare le leggi, ottenendo anche vittorie significative. A Pisa i consiglieri comunali del M5S, insieme con la Dott.ssa Maria Barone, sono riusciti ad ottenere l'impegno da parte del Comune per il trasporto scolastico gratuito per i disabili, minacciando di adire le vie legali. E l'unica altra minaccia che ancora temono è il responso delle urne il prossimo 31 maggio."

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