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Psi Pisa: il ricordo di Bettino Craxi a 15 anni dalla scomparsa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il 19 Gennaio del 2000 moriva in esilio Bettino Craxi.

E’ stato una delle personalità più importanti della politica italiana degli  anni ottanta e novanta , un leader di indubbia autorevolezza e , come tale,  soggetto ad ammirazione incondizionata o a critiche estreme.

I socialisti di oggi, perlomeno coloro che non credono che il PD attuale possa essere completamente l’erede della tradizione del socialismo italiano, lo ricordano con immenso affetto e nostalgia.

Le sue lotte, le sue intuizioni, il suo modo di far politica sono ancora nel nostro cuore non per ricordi sterili e battaglie di retroguardia ma perché sono elementi che ancor oggi mantengono tutta la loro validità e modernità.

Craxi ha cercato di modernizzare la sinistra italiana , dominata da un partito comunista totalmente incapace di leggere l’evoluzione della società ed in preda a deliri di autosufficienza che nascondeva la propria debolezza dietro una presunta superiorità morale che – con il senno di oggi  - non aveva alcun fondamento.

Purtroppo il PSI di Craxi non ebbe la massa critica elettorale per poter realizzare ciò che era giusto e fondamentale per la sinistra italiana, dopo il miserabile crollo dell’ideologia comunista, e cioè la leadership a sinistra affidata ad un partito compiutamente socialista, europeo, occidentale.

Non poco ha influito, sul mancato conseguimento dell’obiettivo, l’odio viscerale di chi – a sinistra – si sentiva minacciato da questo leader così atipico che si muoveva con l’aggressività necessaria e la spregiudicatezza assolutamente indispensabile in un mondo politico stagnante ed impermeabile ad ogni novità.

I socialisti che hanno vissuto quella stagione e chi si avvicinerà alla storia con animo onesto non potranno dimenticare che una canea di fanatici e di facinorosi hanno interrotto, aiutati da un uso politico della giustizia, da un tintinnar di manette che poco aveva a che fare con la verità dei fatti, un processo ed un cammino che sarebbe servito a tutta la sinistra ed al paese intero.

Craxi ha pagato per tutti i sepolcri imbiancati, alcuni dei quali ancora pontificano, l’ipocrisia di non ammettere –al fine ovviamente di correggere – che la politica si finanziava allora illecitamente.

Ma si finanziava la politica….oggi, a distanza di tanti anni dalla fine di tangentopoli, è sempre più evidente che la corruzione è enormemente aumentata ed ha perso anche la dimensione di servire come strumento , pur sbagliato ed inaccettabile, di un fine più grande: oggi si ruba per finanziare pranzi, cene, acquisti di biancheria, appartamenti in un clima di degenerazione morale di gran lunga superiore a quello della prima Repubblica.

Anche a Pisa l’effetto dell’odio e della calunnia verso tutto ciò che si rifaceva all’esperienza socialista craxiana ebbe modo di manifestarsi. E’ ancora vivo il ricordo di accuse assurde e del tutto infondate che, come nel caso di Giancarlo Badiani, hanno però contribuito a creare grandi sofferenze personali e in tutta la famiglia socialista.

Craxi è ancora odiato e calunniato perché aveva un disegno  e diceva la verità su come si finanziava la politica. E’ un pungolo insopportabile per tutti gli ipocriti che hanno ritenuto che la sua cacciata e morte in esilio potesse sgravare la loro coscienza.

I socialisti pisano lo ricordano così ed aspettano il responso della storia sicuro che gli renderà piena giustizia.

Luca Pisani, Vicesegretario Prov. del PSI di Pisa
Rolando Vivaldi, Segretario cittadino PSI di Pisa
Federico Eligi, Presidente della Lista Riformisti per Pisa

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