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Ripartire dopo il Covid: in duemila rispondono al sondaggio di Mazzeo

Il consigliere regionale Pd ha presentato i risultati dell'iniziativa. Fra le priorità ci sono la riapertura di scuole e università e la sanità

Un giudizio  positivo sulle azioni messe in campo dalla Regione Toscana nell'emergenza Covid, la consapevolezza che, se da un punto di vista sanitario i più colpiti sono stati gli anziani, le maggiori conseguenze economiche e sociali ci sono state per la fascia d'età tra 26 e 55 anni. E' il quadro che emerge dal sondaggio lanciato il 10 maggio sul proprio sito dal consigliere regionale Pd Antonio Mazzeo, a cui sono arrivate oltre 2mila risposte. "Nei mesi del lockdown ho avuto modo di parlare, virtualmente, con centinaia e centinaia di persone che mi hanno rivolto i loro dubbi, le loro paure, le loro domande - ha spiegato Mazzeo in conferenza stampa - in tantissimi hanno apprezzato questa disponibilità all'ascolto e al rapporto diretto e credo che sia un patrimonio da non disperdere in un tempo in cui troppo spesso la politica viene vissuta come troppo lontana dalla vita reale. Proprio per questa ragione, una volta iniziata la fase 2, abbiamo deciso di consolidare questo rapporto chiedendo a quelle stesse persone di dirci come stavano uscendo dalla fase emergenziale. Ne è scaturita una 'fotografia' utile a capire cosa ha funzionato e cosa no nella nostra azione ma, soprattutto, a conoscere quali siano, adesso, le priorità che ci vengono richieste nella fase di ripartenza".

I risultati

"Il primo dato che salta agli occhi - ha esposto Mazzeo - è il giudizio molto positivo (94,3%) della gestione regionale dell'emergenza e, tra le misure messe in atto, della distribuzione gratuita di mascherine, delle assunzioni straordinarie di personale medico/sanitario e dell'aumento di posti in terapia intensiva, tutti elementi che hanno distinto l'azione della Regione Toscana rispetto alle altre realtà italiane. Di contro, però, la maggioranza di chi ha risposto (77,4%) ci dice anche che non crede di poter uscire rapidamente della crisi, di avere maggiori preoccupazioni per il futuro (78,7%) e di non essere disposta a correre rischi sanitari per velocizzare la totale ripartenza (78%). Un quadro del quale dobbiamo assolutamente tenere conto in ogni azione che metteremo in campo nel prossimo futuro. Altro dato importante è quello relativo alle fasce d'età: se da un punto di vista sanitario i più colpiti sono stati senza dubbio gli anziani, da quello delle conseguenze sulla vita l'impatto maggiore si è avuto sulla cosiddetta 'generazione di mezzo': in questo senso è emblematico che uno su tre tra i 18-25enni ha detto di aver avuto difficoltà a gestire la quarantena e che sempre uno su tre nella fascia 26-55 ha dichiarato di aver accusato difficoltà economiche".

"Quando invece siamo andati a chiedere quali fossero le priorità di intervento per la fase post-covid le indicazioni sono state chiare: riapertura in sicurezza delle scuole e dell'università, misure straordinarie di sostegno economico a favore dei lavoratori e delle imprese dei settori più in crisi, come ad esempio il turismo e la cultura, maggiori investimenti sul sistema sanitario a partire da liste di attesa e accesso ai pronti soccorso, ripensamento complessivo del territorio in nome dell'ambiente e della sostenibilità". Tutti capitoli che, secondo Mazzeo, dovranno essere al centro delle politiche che metteremo in campo nei prossimi anni, anche in considerazione delle ingenti risorse (oltre 200 miliardi) che arriveranno in Italia dall'Europa a seguito della pandemia. 

Alla luce di tutto questo Mazzeo ha indicato le '4S' che dovranno essere alla base della ripartenza: "La prima è la Scuola che, insieme all'università, è il settore a cui dobbiamo dare maggiori certezze. In Regione ho iniziato una battaglia per trovare luoghi alternativi dove allestire i seggi a settembre perché sarebbe assurdo e intollerabile interrompere la lezioni a pochi giorni dalla ripresa della didattica e sono contento che proprio ieri, dal governo, sia arrivato il riparto ai Comuni dei 150 milioni di contributi stanziati per i centri estivi che significa oltre 1 milione di euro per quelli della provincia di Pisa".

La seconda è invece Salute ("a partire da un rafforzamento capillare della rete sanitaria sul territorio con l'arrivo a breve di 150 nuovi posti per le cure intermedie") e la terza Sicurezza. "Una parola - ha tenuto a precisare - che oggi si declina da molteplici punti di vista: sicurezza sanitaria, sicurezza economica per le tante imprese e i tanti lavoratori colpiti dalla crisi Covid e ovviamente anche sicurezza come ordine pubblico". Aspetto, quest'ultimo, su cui il sondaggio ha rivelato un dato interessante: "Alla domanda se la sicurezza nel proprio comune viene percepita superiore alla media, i cittadini del comune di Pisa hanno risposto in maniera molto più negativa rispetto al resto della provincia. Segno che i proclami elettorali della Lega erano solo e soltanto slogan che non si sono poi minimamente tradotti in realtà".

Infine la Sostenibilità, "anche in questo caso declinata su più fronti: dalla necessità di un piano straordinario sulle alberature al pieno rilancio dello straordinario patrimonio rappresentato dal Parco di San Rossore fino agli investimenti su forme alternative di mobilità a partire dalle ciclabili e dagli incentivi ai veicoli elettrici".

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