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Sinistra Italiana Pisa sul progetto della Giunta Conti in merito alla partecipazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

l progetto di partecipazione reso noto dalla Giunta Conti non ha nulla della partecipazione: è stato deciso dentro stanze riservate senza un confronto con i comitati presenti in città, con le opposizioni, o con le precedenti esperienze. Per tre lunghi anni la maggioranza di centro destra ha meditato, tenendo bloccata la partenza dei Consigli territoriali di partecipazione e, alla fine, ha partorito, malgrado la gestazione elefantiaca, un topolino che non sta proprio in piedi. I Ctp sono ridotti di numero da 6 a 4, nominati con un criterio maggioritario, i comitati di quartiere riconosciuti non si capisce bene come, e dentro i Ctp, in maniera assolutamente inedita per organismi di espressione dei cittadini, vengono inseriti gli ordini professionali e tecnici e i loro interessi particolari. Questi Ctp non hanno veri poteri e prima che possano entrare in piena attività arriveranno le elezioni. Dove faranno comodo i voti dei beneficiati delle nomine e il lustro derivante da questa partecipazione puramente ornamentale. Questo progetto è l’esatta fotografia di quello che la giunta Conti vorrebbe: una città senza una voce propria, senza una dialettica interna, silenziosa o che parla solo per bocca di chi decide per tutti. Invece ci vorrebbe, e forte, la voce dei cittadini: proprio adesso che nei quartieri dimenticati cresce il disagio sociale e la miseria, l'insicurezza, l'isolamento, a volte la disgregazione sociale.
Sinistra Italiana vuole partecipazione autentica: circoscrizioni elette direttamente e con la proporzionale, comitati di quartiere animati direttamente da cittadini, dalle donne e dai giovani che con la loro cittadinanza attiva e le loro rivendicazioni sociali si oppongano al declino della vita collettiva e alla amplificazioni degli interessi dei soliti noti. Vogliamo circoscrizioni con il potere di decidere e destinare le risorse pubbliche, insieme ai cittadini,  attraverso il bilancio partecipativo. Partecipazione autentica e buona politica sono una presupposto dell'altra e con la partecipazione aumenta la forza di chi si vede negati i diritti. Partecipazione sono i movimenti. Ecco perché se ne ha paura.

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