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Sinistra Italiana si oppone all'istituzione di una nuova struttura militare a Coltano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Apprendiamo dall'inchiesta del Tirreno, nel silenzio tombale del Sindaco Conti e della sua amministrazione, che saranno inseriti nel progetto militare di Coltano anche un eliporto, poligoni di tiro ed anche (poteva mancare?) una "torre di ardimento". Per settanta ettari di superficie, attualmente aree protette del Parco di San Rossore. 

Abbiamo un assaggio dei metodi PNRR in versione Draghi. Il piano viene imposto sulla città senza un reale coinvolgimento del Parco, della Amministrazione comunale, della comunità cittadina e di Coltano. Un atteggiamento inaccettabile se consideriamo le conseguenze politiche e le ricadute ambientali che ci saranno sull'intera area. 
Gli abitanti di Coltano, negli ultimi anni, si sono già opposti due volte alla costruzione di una centrale a biomasse.
Sinistra Italiana, in occasione del voto del Decreto Ucraina si è espressa contro la corsa agli armamenti, in termini economici  nel portare lo stanziamento per la Difesa dall’1,5% del Pil al 2%, passando dai 25 miliardi l’anno attuali (68 milioni al giorno) a 38 miliardi l’anno (104 milioni al giorno). Si usa strumentalmente lo stato di guerra per trasferire il denaro pubblico dalla spesa sociale e sanitaria, necessaria per un paese che sta faticosamente uscendo dalla pandemia ma non dalle enormi difficoltà economiche, alla spesa militare e al riarmo.  Come ha osservato il suo Presidente, per il Parco nessuna risorsa. 
Il nostro voto contrario di pochi giorni fa ha come retroterra il rispetto della Costituzione che "ripudia la guerra come strumenti di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", la nostra opposizione alla base militare di Coltano è coerente con quello. 
L'unica strada per la risoluzione del conflitto è la diplomazia e la lotta per la pace. Nella nostra città questa passa per la lotta alle basi militari, che già abbondano, anche senza questa nuova struttura, nel nostro territorio (base Usa di Camp Darby, Cresam). La stessa riconversione ad usi civili di altre strutture (il cd. "progetto caserme") langue. 
Coltano deve essere valorizzata nel rispetto dei vincoli ambientali, prima di tutto restaurando la stazione radio da dove Marconi lanciò il primo segnale radio planetario, e che potrebbe diventare un museo e un monumento nazionale e internazionale. Non un luogo di insediamento militare di cui non avvertiamo alcuna necessità.

Luigi Sofia, coordinatore Sinistra italiana Circolo Pisa

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