rotate-mobile
social Tirrenia

Tirrenia: la piccola Hollywood sulla costa pisana

Fondato su input di Mussolini, il centro costiero doveva contrapporsi a Marina grazie alla vocazione cinematografica. Tanto da attirare gli investimenti della famiglia Agnelli

2. Perché proprio il nome di Tirrenia?

Il motivo per cui al nuovo insediamento urbano e produttivo venne dato il nome di Tirrenia è presto detto: Mussolini non voleva creare malumori né fra i suoi sostenitori pisani, né fra quelli livornesi. Perciò decise di non soddisfare né le richieste del pisano Buffarini Guidi, né quelle del livornese Costanzo Ciano. La gestione della macchia di Tombolo, nella quale si estendeva la superficie da destinare alla costruzione del nuovo centro cinematografico italiano, non venne assegnata a nessuna delle due città limitrofe, bensì ad un terzo soggetto creato appositamente a tavolino.

Con il Regio Decreto numero 1466, firmato da Vittorio Emauele III il 3 novembre 1932, vide la luce l'Ente autonomo Tirrenia: la nuova istituzione sarebbe dovuta rimanere in carica per i successivi cinquant'anni, diretta da un consiglio d'amministrazione formato in egual misura da membri livornesi e pisani sotto la guida del Ministero dell'Interno. L'area assegnata all'ente si estendeva per circa 8 chilometri, su una superficie di 1800 ettari che aveva come confini a nord la via Bigattiera (Marina), a sud il fosso Calambrone, a est la via della Pineta (tenuta di Tombolo) e a ovest ovviamente il mare.

Per molti il nuovo insediamento portava il nome di Tirrenia, ma non per tutti. Per Giovacchino Forzano, una volta ricevuto l'incarico di dare il La alla produzione cinematografica in loco, la zona posta sotto il controllo dell'ente assunse i contorni di una fantastica città dei sogni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tirrenia: la piccola Hollywood sulla costa pisana

PisaToday è in caricamento