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Giuseppe Corrado a briglia sciolta: "Silenzio stampa per tutelare la squadra. E dal Comune aspettiamo risposte"

Il presidente del Pisa torna a far sentire la voce della società per fare il punto su stadio, centro sportivo e rapporti con l'amministrazione

Il silenzio stampa del Pisa Sporting Club è finito. A riaprire le dighe della comunicazione ci ha pensato il presidente Giuseppe Corrado, che nella sala stampa 'Passaponti' dell'Arena Garibaldi ha parlato come un fiume in piena soffermandosi su argomenti di estrema attualità e altri relativi al recente passato. Il numero uno nerazzurro non ha esitato a indicare le motivazioni che hanno portato il club di via Battisti a trincerarsi dietro il muro del silenzio.

"In un periodo complesso, reso particolarmente difficile da troppe campane che battevano il loro ritmo sul progetto sportivo e sui programmi di sviluppo delle infrastrutture, abbiamo voluto tutelare la squadra e lo staff" ha spiegato Corrado. "In particolar modo ci hanno infastidito molto prese di posizione scorrette, continui rimpalli di responsabilità e meriti addossati senza alcun titolo".

Nella scorsa settimana anche il patron Alexander Knaster è arrivato dagli Stati Uniti per stare vicino ad Aquilani e ai suoi calciatri, "e con lui ci siamo confrontati sulla situazione che sta vivendo la squadra e l'ambiente. Ma anche da lui è arrivata la spinta al silenzio, perché troppe parole erano state spese a caso attorno al club e ai suoi programmi".

IL PASSATO. "Francamente - ha rintuzzato Giuseppe Corrado - io ero abituato a questo clima in città. Quando sette anni e mezzo fa decidemmo di gettarci in questa avventura, eravamo consapevoli che attorno alla squadra c'era soltanto un grandissimo tifo. Poi il nulla: nessuna struttura sportiva all'altezza, uno stadio con gravi carenze, sostegno carente da parte delle istituzioni".

Il presidente dello Sporting Club ha ricordato che per ammodernare i campi di allenamento di San Piero a Grado la società ha investito oltre 1 milione di euro, finiti nelle casse dell'Università, proprietaria dei terreni. "Andando a ritroso, spendemmo circa 800mila euro per poter scendere in campo nel gennaio del 2017 contro la Ternana. Senza quei soldi, il Pisa avrebbe perso a tavolino. Nei mesi e negli anni successivi abbiamo investito altri fondi della società per lavori attinenti allo stadio e di pertinenza del Comune, che ha estinto soltanto il 50% del debito nei nostri confronti".

Le bordate lanciate dal presidente non finiscono: "Entrammo in una sede (quella a Montacchiello, ndr) che fino al giorno prima era stata concessa a uso gratuito. Appena vi mettemmo piede dentro, vennero a chiederci l'affitto. Per questo motivo ci siamo spostati negli uffici della Sesta Porta, ma anche qui per diverso tempo abbiamo sostenuto un canone di locazione di gran lunga superiore alla media del mercato cittadino e che abbiamo rimodulato di recente".

Corrado si è soffermato anche sul passato sportivo: "La tifoseria dovrebbe essere globalmente molto soddisfatta dell'andamento della squadra. La Serie B attuale si è evoluta molto rispetto a quella in cui approdammo nel 2019, ma nonostante questo il Pisa si è stabilizzato in questa categoria, guadagnandosi il rispetto di tutta la categoria e togliendosi l'etichetta di grande decaduta dopo i 30 anni precedenti nei quali aveva vivacchiato in Serie C, con l'aggiunta di due fallimenti".

AGIBILITA' DELLO STADIO. Giuseppe Corrado poi si è soffermato su uno dei temi più scottanti: la parziale chiusura della gradinata. "I problemi di infiltrazioni nel settore della gradinata sono saltati fuori perché a ottobre chiedemmo il sopralluogo delle autorità per il via libera all'accensione del maxischermo piazzato in Curva Sud. Soltanto in quel momento i Vigili del fuoco poterono rilevare le criticità della gradinata e, correttamente, segnalarono la necessità di chiudere il settore per svolgere ulteriori verifiche".

"Se non avessimo dovuto collaudare il maxischermo - ha sottolineato Corrado - probabilmente nessuno si sarebbe accorto del problema in gradinata. Mettendo così a rischio l'incolumità dei nostri spettatori. In seguito alla chiusura della gradinata, il prefetto D'Alessandro convocò una riunione d'emergenza con tutti gli attori coinvolti nella gestione dell'Arena Garibaldi e ribadendo la necessità di svolgere verifiche approfondite su tutto lo stadio". "Perché il Comune, proprietario dell'immobile, non svolse questi approfondimenti durante l'estate?" è l'interrogativo che si è posto il presidente.

RIAPERTURA DEL CURVINO. Altro argomento all'ordine del giorno nelle discussioni di tutti i tifosi nerazzurri è la riapertura del curvino. "Nell'estate del 2019, al momento del ritorno in Serie B e di fronte ai documenti della nuova convenzione con l'amministrazione per l'utilizzo dell'Arena, esprimemmo la richiesta di riaprire la porzione della Nord denominata Curvino" ha spiegato Giuseppe Corrado. "Il Comune ci rispose che per ottenere questo obiettivo l'amministrazione avrebbe dovuto sborsare all'incirca 1 milione e 800mila euro. Adesso, inaspettatamente, scopriamo che per rendere nuovamente agibile questa porzione dello stadio sono sufficienti 140mila euro. Qual è il motivo di questa riduzione dei costi? Il Comune non ha ancora risposto".

Dopodiché è arrivata un'altra sferzata indirizzata a Palazzo Gambacorti: "L'attuale vicesindaco Latrofa ha motivato i ritardi nella riapertura del curvino e di altri lavori inderogabili allo stadio collegandoli al nostro progetto di restyling dell'impianto. Peccato che da parte della società non sia mai arrivata una comunicazione ufficiale riguardo alla volontà di passare alla fase operativa della ristrutturazione dello stadio. Nonostante questo il club si è impegnato di tasca propria, per una cifra di molto superiore al milione di euro, per tutta una serie di lavori documentati e registrati, per i quali il Comune deve ancora provvedere al rimborso".

ALIENAZIONE STADIO. Da una parte la pandemia, dall'altra le crisi che si sono susseguite in zone strategiche per le materie prime e l'approvvigionamento dei materiali necessari al progetto di ristrutturazione dell'Arena Garibaldi. "Il restyling è stato ancorato a una variante urbanistica che non tiene conto di queste problematiche, perciò abbiamo dovuto rivedere completamente l'iter del progetto".

Una conseguenza è stata "l'apertura alla possibilità di acquisire l'immobile dal Comune. In estate abbiamo presentato questa opportunità all'amministrazione, perché consentirebbe di poter bypassare una serie di passaggi burocratici ineludibili in caso di beni pubblici. Però siamo a inizio marzo e la valutazione finanziaria da parte del Comune non è ancora stata avviata. Ci auguriamo che questo aspetto si sblocchi al più presto perché abbiamo bisogno di uno stadio all'altezza delle nostre ambizioni: stiamo già studiando soluzioni alternative all'Arena Garibaldi, perché i regolamenti sono sempre più stringenti anche per la Serie B, non soltanto per la A".

CENTRO SPORTIVO. Nel progetto di crescita del club il secondo centro di gravità è rappresentato dal centro sportivo. "Abbiamo battuto tutta la Provincia alla ricerca dell'occasione migliore, e quella di Gagno è quella che meglio ha soddisfatto i nostri requisiti" ha commentato Corrado. "L'arrivo di Knaster alla guida della società ha accelerato questo percorso rispetto a quello dello stadio, perché una struttura all'avanguardia per la preparazione e gli allenamenti attirerà atleti di livello superiore. Dopo un iter burocratico molto lungo, finalmente siamo all'ultimo miglio: attendiamo che il Consiglio comunale esaurisca il dibattito e ci dia finalmente il via libera per la fase operativa. Il sindaco Conti ci ha garantito che a giugno potremo iniziare i lavori e vogliamo fidarci delle sue parole".

IL MESSAGGIO AI TIFOSI. In chiusura il presidente ha indirizzato una richiesta esplicita ai tifosi, in particolare ai frequentatori della Curva Nord. "La squadra quando gioca in casa ha bisogno del sostegno dello stadio. I sentimenti che provavamo sette anni fa non sono cambiati: quando l'Arena Garibaldi spinge, i giocatori in campo danno qualcosa in più e l'atmosfera si trasforma. Non è un caso che, al netto di errori e sfortuna, per il momento il rendimento della squadra sia peggiore in casa che in trasferta".

"Nel corso della mia permanenza a Pisa ho avuto modo di conoscere e apprezzare le persone che animano i gruppi ultras, condividendone la coerenza e gli ideali - ha aggiunto - anche Knaster è affascinato dalla loro passione, ma correttamente mi ha fatto notare che sia loro che noi, come società e squadra, siamo fortemente penalizzati dalla situazione in cui versa lo stadio. Adesso siamo nella fase decisiva della stagione e vorrei che l'Arena tornasse quel fortino in grado di incutere timore a qualsiasi avversario".

"Lo chiedo in qualità di presidente di una società che da sette anni ha lavorato esclusivamente per il bene della squadra, della sua tradizione e della città. Se i tifosi sono ancora convinti di avere davanti la proprietà che meglio li rappresenta, mi auguro che combattano al nostro fianco. Se invece non dovessimo più avere la loro fiducia e il loro sostegno, siamo pronti a farci da parte".

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