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Pisa 1909, dalla contestazione all'azione: petizione per vendere la società

Realizzata on-line dai sostenitori nerazzurri la petizione chiede all'Amministrazione comunale di intervenire attivamente per convincere il presidente a vendere. I gruppi della Curva Nord invitano a non fare l'abbonamento

Che sia scontro aperto fra la presidenza del Pisa e tifoseria è noto da tempo, ma dopo le nuove trattative saltate per la cessione della società il grido di protesta sale di livello e passa ai fatti. Dopo gli eloquenti striscioni comparsi allo stadio contro l'Empoli e al Biancoforno Camp, a cui si è aggiunta la scritta "Battini vattene" sul muro dell'azienda del patron nerazzurro a Ponte a Egola, ora è comparsa sul sito Firmiamo.it la petizione per chiedere al Sindaco di intervenire sulla questione.

"Il Pisa non è solo una squadra di calcio, ma dovrebbe essere un investimento che il territorio fa sia socialmente che, in potenza, economicamente. Un investimento nel futuro dei giovani e in una socialità sana e condivisa, oltre ad essere un possibile indotto per il territorio". Così recita l'inizio del documento, che al momento ha raccolto 131 adesioni. Poi prosegue: "E' ora che l'Amministrazione comunale, oltre alle dichiarazioni di sconcerto, passi ai fatti. Gli strumenti per fare pressione ci sono (siamo sicuri che Battini rispetti tutte le clausole della convenzione per lo stadio?) ora vanno usati!".

A sperare in una riaperture delle trattative sono i gruppi della Curva Nord, che in un comunicato invitano tutti i tifosi a non abbonarsi "fino a che non ci sarà una svolta positiva nella cessione della società, che tutta Pisa sta auspicando con ansia". "Sono al vaglio – prosegue la nota – anche altre forme di protesta per chi, come noi, non potrebbe comunque abbonarsi perché non in possesso della tessera del tifoso".

La pazienza insomma è finita. La paura è quella che in attesa dell'affare perfetto poi diventerà troppo tardi per fare una cessione sicura, dovendosi poi affidare "al primo bandito che passa. Chiediamo a tutti, istituzioni, stampa, tifosi, di continuare a manifestare fortemente l'assoluta volontà di tutta una città di cambiare società. Come già detto, questo è un treno che la Pisa calcistica non può permettersi di perdere".

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