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Cronaca

Accordo Regione-medici di famiglia, gli infermieri toscani scrivono al ministro: "Tornati indietro di 20 anni"

Giannoni (Nursind): “Pronti alla mobilitazione contro l’accordo firmato dalla Regione con i Medici di medicina generale per la gestione territoriale delle cure”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

“Siamo pronti alla mobilitazione contro l’accordo firmato dalla Regione Toscana che attribuisce ai medici di medicina generale funzioni di gestione e coordinamento del personale infermieristico e socio-sanitario negli ambulatori integrati territoriali, istituendo anche un preciso ‘decalogo’ delle mansioni degli infermieri”. E’ quanto dichiara Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind Toscana, alla luce dell’Accordo Regionale Sanità d’iniziativa, firmato in data 15 febbraio dall’Assessorato alla Salute. Le stesse posizioni sono riportate in una lettera inviata da Giannoni questa mattina all’Assessore regionale Stefania Saccardi e al Ministro Beatrice Lorenzin.
“Stiamo tornando indietro di vent’anni – incalza Giannoni – andando contro tutte le iniziative fin qui sviluppate in direzione dell’infermiere di famiglia e di una migliore gestione delle cure sul territorio”.
“Non possiamo accettare un accordo che inquadra il personale infermieristico alla stregua di dipendenti dei medici e li dota di un mansionario. E’ inconcepibile – prosegue - che la politica sanitaria regionale indichi un percorso di assistenza al cittadino incentrato sulla gestione medico-centrica, in termini di budget, ripartizione delle risorse, formazione e premialità, mortificando e appiattendo tutto il mondo professionale infermieristico”.
“Chiediamo che l’Accordo sia rivisto e che la discussione sia riportata ad un tavolo paritetico interprofessionale e intersindacale di pari dignità. In caso contrario – conclude la lettera inviata da Giannoni a Regione e Ministero della Salute - saremo pronti ad ogni forma di protesta e di lotta che riterremo utile”.
 

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