Aggressione in Vicolo delle Donzelle: "Piazza Vettovaglie è zona franca"

Passano le stagioni, i problemi restano. Nel luglio scorso il titolare del Bazeel Dario De Nigris denunciava i furti e il degrado del centro storico, fra Piazza Garibaldi e Piazza Vettovaglie. Nella serata di ieri, 10 novembre, un nuovo caso, anche più grave: "Hanno aggredito il mio cuoco e nel parapiglia gli hanno rubato il cellulare".

E' lo stesso commerciante che racconta l'accaduto: "Il mio dipendente aveva appena staccato dal lavoro intorno a mezzanotte ed è uscito dal retro, nel Vicolo delle Donzelle, per tornare a casa. Si è subito ritrovato davanti due uomini, all'apparenza stranieri, che stavano trafficando con delle borse vicino all'ape, che poi abbiamo ritrovato con la portiera forzata. E' stato allora che, forse sentendosi scoperti, lo hanno aggredito finendo per sfilargli il telefono. Poi sono scappati. Ho chiamato i Carabinieri, che in seguito sono venuti a raccogliere informazioni. Farò la denuncia nel pomeriggio insieme al mio cuoco, per quanto appaia tutto inutile dato che se anche qualcuno viene preso, dopo poco è di nuovo fuori".

La vittima non ha riportato lesioni preoccupanti, ma la sensazione di vivere in un posto non sicuro è più forte che mai. "In questo ambiente non si può lavorare - insiste De Nigris - ci sentiamo accerchiati da spacciatori e malviventi. Vicolo delle Donzelle è un luogo delicato, cerchiamo di pulirlo e pensavo anche a renderlo vivibile con dei tavolini, ma è una zona franca, come Piazza Vettovaglie e Piazza Cavalieri".

Il riferimento è legato al Daspo urbano, provvedimento in discussione a Palazzo Gambacorti: "L'aver escluso queste zone dall'applicazione le ha rese più pericolose. La movida alla fine si concentra in due piazze e tre vicoli, non capisco come non si riesca ad intervenire efficacemente". Va avanti il gruppo di lavoro dei commercianti: "Abbiamo incontrato lo staff del sindaco per chiedere un'ordinanza per contrastare l'abusivismo commerciale e la malamovida, c'è stato un riscontro positivo. Voglio lanciare però anche una provocazione: lunedì vado in Questura a chiedere il porto d'armi. Raccontando questi fatti vogliamo stimolare una risposta, non vorremmo finire a doverci difendere da soli".