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Cronaca

Tante povertà accentuate dalla pandemia: il report sul disagio economico e sociale della Scuola Sant'Anna

L'analisi è stata commissionata da Fondazione Pisa e sostenuta dal Comune: nel 2021 la povertà economica è cresciuta del 33,5%

Non una, ma molte povertà. In estrema sintesi è questa la fotografia dello scenario che caratterizza Pisa e la sua immediata periferia nello studio commissionato dalla Fondazione Pisa e sostenuto dal Comune, che l'Istituto di Management della Scuola Superiore Sant'Anna ha realizzato prendendo in esame gli anni della pandemia di Coronavirus e quelli immediatamente successivi alla conclusione dell'emergenza sanitaria. Un triennio, dal 2020 al 2023, che evidenzia l'esplosione in molti rivoli del concetto che fino alla vigilia della pandemia era identificato in modo unitario come 'povertà'.

"L'esigenza di promuovere uno studio sulla povertà e il disagio a Pisa si è manifestata con forza ed impellenza per la Fondazione Pisa a seguito dei due anni di emergenza Covid - specifica il presidente della Fondazione Pisa Stefano Del Corso - è parso cioè indispensabile comprendere più da vicino quale impatto la pandemia avesse avuto sul territorio locale. Del resto, che la  situazione fosse cambiata,  lo si era intuito anche dall'aumentato numero di richieste di aiuto e sostegno che ci sono state rivolte dal 2020 in poi".

"Il report che abbiamo chiesto di redigere all’Istituto di Management della Scuola Sant’Anna e che condividiamo con gli attori coinvolti nella gestione delle situazioni critiche e alla presenza del sindaco di Pisa, ci auguriamo possa essere un utile strumento di conoscenza per comprendere i bisogni della comunità con particolare attenzione ai suoi soggetti più fragili. La ricerca ha infatti evidenziato significativi cambiamenti, un aumento della povertà economica, l’incremento degli occupati in condizione di disagio, forti criticità per quanto riguarda la situazione abitativa".

Per dare la misura dell'impegno della Fondazione nel sostegno alle fasce più fragili della popolazione, Del Corso ricorda che "tra il 2020 e il 2023 abbiamo deliberato circa 4 milioni di euro di aiuti per il capitolo 'solidarietà'. Di questi, circa 3 milioni sono stati destinati all'emergenza Covid vera e propria, l'altro milione è stato indirizzato ai sostegni alimentari ed energetici".

"Il report - conclude Stefano Del Corso - non si limita all’analisi dello stato attuale, confrontato anche con lo scenario toscano e nazionale, ma prova inoltre a dare dei suggerimenti per possibili interventi futuri. Fondazione Pisa, mettendolo a disposizione della comunità, auspica perciò che esso possa costituire una base di partenza per azioni sempre più efficaci e tempestive".

"Il report voluto dalla Fondazione Pisa e realizzato dalla Scuola Sant’Anna ha il grande merito di accendere i riflettori su un fenomeno che tutti abbiamo presente, che abbiamo visto crescere in questi anni, e che adesso è stato fotografato in tutta la sua nitidezza - commenta il sindaco Michele Conti - compito del Comune e degli enti del territorio, insieme al prezioso mondo del terzo settore, è fare fronte comune e mettere in campo risposte concrete per aiutare i più fragili. Come amministrazione, per fare un esempio, nel solo 2022 abbiamo concesso 1,1 milioni di euro quali contributo di integrazione ai canoni di locazione a beneficio di quasi 1.000 famiglie. Per il 2023 come Comune abbiamo raddoppiato le risorse disponibili (524mila) ma purtroppo non potremo fare affidamento su quelle statali e in misura molto limitata su quelle regionali. E questo acuirà un problema che sta diventando enorme per molti. E’ tempo di andare oltre le analisi e iniziare tutti insieme a selezionare e progettare interventi duraturi e strutturali di contrasto al disagio sociale ed economico".

"Il dato più evidente che emerge dallo studio - riassumono i professori della Scuola Sant'Anna Andrea Piccaluga e Nicola Bellini - è che con la conclusione dell'emergenza sanitaria non è terminata l'emergenza sociale, economica e culturale. Anzi, le fratture si sono allargate e sono cresciuti i numeri dei nuovi poveri, delle famiglie in difficoltà a fine mese, degli accessi ai servizi di sostegno realizzati dalle associazioni e dagli enti del terzo settore. Ma in questo contesto bisogna anche sottolineare che il territorio pisano ha retto meglio l'urto rispetto a realtà vicine e in confronto alla media nazionale".

"Questo aspetto deve guidare le istituzioni - concludono i docenti che hanno realizzato il report - nell'individuazione degli strumenti più efficaci per mitigare le criticità e guidare la popolazione verso una migliore condizione di vita. Serve inoltre un coordinamento più efficace di tutti i protagonisti del terzo settore, con un'attenzione cruciale alle fasce più giovani. Se riusciremo nell'immediato futuro a realizzare interventi di sostegno nei loro confronti, potremo avere la relativa certezza che si creerà una forte discontinuità con il presente e le povertà potranno essere lenite e diminuite".

I dati del report

Secondo i dati della Caritas diocesana di Pisa, dal 2019 al 2021 le persone che si sono rivolte alla Caritas sono aumentate del 22,4% (passando da 1.524 a 1.871), mentre se si includono anche i minori conviventi la percentuale sale al 33,5% (da 2.315 a 3.090 persone). Inoltre, i figli minori di nuclei seguiti dall'Ufficio per la pastorale della carità della diocesi di Pisa sono cresciuti del 54,1% dal 2019 al 2021 (da 791 a 1.219). Un altro dato preoccupante è quello relativo agli occupati in condizione di povertà, che sono raddoppiati (+98,8%), passando dai 170 del 10 novembre 2019 ai 338 del 2020, mentre dal 1° gennaio al 10 novembre 2020 ai servizi della Caritas di Pisa si sono rivolte 1.909 persone, circa un quarto in più (25,7%) dei 1.519 incontrati nello stesso periodo del 2019.

I dati rilevati dall'ISTAT relativi alla disoccupazione a Pisa nel 2022 mostrano un calo costante del numero dei disoccupati. Il tasso di disoccupazione è diminuito complessivamente del 3,2%, passando da 8,7% nel primo trimestre del 2021 a 8,4% nel terzo trimestre del 2022. Tale calo è dovuto in gran parte al calo dei disoccupati tra i 15- 24 anni, che è sceso dell'8,2%, passando da un tasso del 16,2% nel primo trimestre del 2021 a un tasso del 14,7% nel terzo trimestre del 2022. Inoltre, i dati mostrano che il numero di persone inattive è diminuito dello 0,9% durante lo stesso periodo, passando da un tasso del 40,6% nel primo trimestre del 2021 a un tasso del 40,2% nel terzo trimestre del 2022.

Tuttavia, anche se il tasso di disoccupazione è diminuito, rimane ancora elevato nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni, con un tasso del 14,7%. A Pisa, la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto significativo sull'economia e sull'occupazione. Molte attività commerciali, in particolare quelle legate al turismo, hanno dovuto chiudere o ridurre il proprio personale. Tuttavia, ci sono anche settori in cui l'occupazione è aumentata, come ad esempio il settore sanitario e dell'istruzione.

Secondo le statistiche dell'ISTAT, dall'inizio della pandemia al novembre 2020 si è registrato un aumento del 25,7% di persone che si sono rivolte ai servizi della Caritas pisana. Prima della pandemia, la povertà relativa ed assoluta a Pisa era in linea con la media nazionale, con il 9,9% della popolazione che si trovava in situazione di povertà relativa (ovvero con un reddito medio inferiore alla soglia minima stabilita da ISTAT in base alla composizione del nucleo familiare) e il 3,8% in povertà assoluta (ovvero non in grado di soddisfare i propri bisogni primari).

La pandemia ha avuto un impatto significativo sull'economia e sul mercato del lavoro, con conseguenze negative per molte famiglie e individui a basso reddito. Secondo l'IRPET, la pandemia ha aumentato il tasso di povertà relativa a Pisa dal 9,9% del 2019 al 12,8% del 2020, mentre il tasso di povertà assoluta è passato dal 3,8% del 2019 al 4,7% del 2020.

Report disagio economico e sociale nel territorio pisano

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