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Cronaca Cep / Via Gentile da Fabriano

Misericordia, Provincia e Comune insistono: "Ritirare i licenziamenti"

Dopo i licenziamenti annunciati dalla Misericordia, le istituzioni locali chiedono di cambiare rotta e di considerare soluzioni alternative come il ricorso agli ammortizzatori sociali, quali la Cassa integrazione in deroga

Un appello alla Misericordia affinchè ritiri i licenziamenti. E' quello che è stato lanciato questa mattina, in maniera congiunta, da Comune e Provincia di Pisa che sono nuovamente intervenuti, con il sindaco Filippeschi, il presidente Pieroni e l'assessore provinciale al lavoro Romei, sulla vicenda dell'Arciconfraternita pisana dopo le lettere di licenziamento arrivate ai dipendenti. "In relazione all’incontro che si avrà in Regione il 13 novembre con l’assessore Simoncini auspichiamo che l’atteggiamento fin qui tenuto dal Governatore, l’organo amministrativo della associazione, possa mutare, con il ritiro delle procedure di mobilità - affermano in una nota le due amministrazioni pisane - era stato infatti richiesto, sia al tavolo provinciale che a quello regionale, dalle OO.SS, dalla Provincia, dal Comune di Pisa e dall’assessore Simoncini la disponibilità o a reiterare i contratti di solidarietà o a valutare ipotesi diverse di intervento, utilizzando gli ammortizzatori sociali disponibili, quali la Cassa integrazione in deroga. Proposta che è stata respinta".

"Riteniamo, però, che esistano ancora margini, nonostante sia stata fatta l’attivazione dei licenziamenti, affinché la Misericordia possa fare un passo indietro rivedendo le proprie posizioni, anche alla luce di quanto è stato rilevato, anche negli incontri istituzionali, rispetto alla gestione che ha prodotto il dissesto finanziario ed oggi il licenziamento e le difficoltà per 32 famiglie - dicono ancora Provincia e Comune - il ricorso alla Cassa in deroga non è la panacea di tutti i mali, ma è la possibilità di avere un tempo maggiore di verifica e confronto per individuare possibilità nuove, diverse di reinserimento lavorativo.Non è concepibile che sia proprio la Misericordia, che ha storia, finalità e capacità di intervento sociale a negare la possibilità di utilizzare un ammortizzatore, quale la Cassa in deroga, per venire incontro ad una situazione di grande disagio, alleviando per quanto possibile una sofferenza, dando un tempo maggiore a tutti i soggetti coinvolti per individuare possibili interventi solidali".

Così l'appuntamento del 13 novembre in Regione, non sarà considerato un passaggio formale, ma un momento significativo per la ripresa di un dialogo sostanziale.

COBAS. "Per mesi abbiamo chiesto l'applicazione della cassa integrazione in deroga per scongiurare i licenziamenti. Si è perso tanto tempo perchè Cgil-Cisl-Uil continuavano a parlare di contratti di solidarietà quando a tutti, istituzioni, sindacati e lavoratori, era noto che non sarebbero stati applicabili. - affermano in una nota i Cobas Pisa - per mesi l'Amministrazione ha dormito e solo ora, dopo la trasmissione di Report che ha ripercussioni non certo positive sulla città, si ricorda degli impegni assunti in Consiglio Comunale a salvaguardia dei posti di lavoro. Sarebbe utile poi sapere qualcosa in più sulla sede del Cep, sulle autorizzazioni a costruire, sulla causa mossa dai Salesiani contro la Misericordia per l'utilizzo del terreno - continuano i Cobas - occorre chiarezza e anche il Comune deve fare la sua parte, per esempio spiegando ai lavoratori e alle lavoratrici la ragione per la quale negli appalti pubblici non ci sono le clausole sociali che avrebbero permesso l'assorbimento nelle altre associazioni di parte del personale".

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