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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Si fingevano finanzieri per truffare professionisti e imprenditori: in manette 4 persone

Sgominata dalla Polizia di Stato di Pisa una banda di falsi finanzieri responsabile di almeno due colpi sul territorio nazionale. Tra i truffati anche un noto professionista pisano

Si fingevano finanzieri poi, con tanto di tesserini e verbale di perquisizione, si introducevano nelle abitazioni di imprenditori e professionisti simulando di dover effetturare una verifica fiscale. Infine, dopo aver espletato la 'perquisizione', si allontavano portando con sè un ricco bottino fra gioielli, orologi, monete d'oro e denaro. Sgominata dalla Polizia di Stato di Pisa, in collaborazione con le Squadre Mobili di Torino e Imperia, una banda di falsi finanzieri, responsabile di almeno due colpi, il primo dei quali effettuato nell'agosto scorso a danno di un noto professionista cittadino.

LA BANDA. Nell'ambito dell'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica pisana, sono finiti in manette quattro italiani residenti a Torino, accusati di furto aggravato in concorso: si tratta di tre uomini, G. C. di 63 anni, L. L di 50 anni, e A. P. di 56 anni, tutti con precedenti penali, e una donna, L. S di 41 anni, titolare di un'enoteca a Torino e con precedenti di Polizia. I 4 sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Torino su disposizione dell’autorità giudiziaria.

MODUS OPERANDI. Le indagini hanno mostrato il coinvolgimento di tutti i componenti nell’azione illecita, pur riconoscendo un ruolo preminente a G. C. che, durante i furti, veniva chiamato il ‘comandante’ o ‘capitano’. Quest'ultimo annovera tra i suoi precedenti reati come favoreggiamento della prostituzione e cessione di stupefacenti. Tra i 4 anche un ex tiratore scelto dei militari, con un curriculum criminale in cui spicca anche l'accusa di tentato omicidio. Gli arrestati preparavano meticolosamente l’azione, scegliendo l’obiettivo e assumendo informazioni sulle vittime oggetto della falsa perquisizione, facendosi aiutare probabilmente, in ogni città, da un basista che conosceva bene le vittime. I malviventi disponevano inoltre di palette, cappelli, verbali, pettorine, tessere di riconoscimento, lampeggianti, targhe clonate e manette in tutto e per tutto simili a quelli utilizzati dalla Guardia di Finanza.

Almeno due i colpi operati dalla banda: il primo ai danni di un noto professionista pisano era stato portato a compimento la scorsa estate per un bottino di circa 50mila euro; il secondo il 19 gennaio scorso a Sanremo, ai danni una famiglia di imprenditori (bottino di circa 100mila euro). E' proprio durante quest'ultimo crimine che i 4 malviventi sono finiti in manette, in flagranza di reato.

ATTIVITA' INVESTIGATIVA. L'attività investigativa, diretta dal vicequestore aggiunto Rita Sverdigliozzi, è partita a seguito della vicenda che ha visto coinvolto il professionista pisano, il quale aveva poi denunciato l'accaduto. Nella casa del professionista era presente un sistema di videosorveglianza: anche attravarso le immagini riprese dalle telecamere gli agenti sono riusciti a risalire al primo dei malviventi che componevano la banda. Gli investigatori si sono così messi sulle tracce dei truffatori che stavano intanto pianificando un altro colpo in Liguria.

L'ARRESTO. Le forze dell'ordine erano a conoscienza dell'imminente azione criminale, ma non sapevano esattamente chi sarebbe stata la vittima. Nelle prime ore del mattino del 19 gennaio scorso, la banda da Torino si è diretta a Sanremo per portare a compimento quanto pianificato pedinata, senza saperlo, dagli agenti della Polizia di Stato di Pisa e di Torino. Dopo aver commesso il colpo i malviventi, ancora pedinati a loro insaputa, hanno preso la via del ritorno. Gli agenti della Polizia, intanto, mantenevano i contatti con la Squadra Mobile ligure, che si era intanto attivata per reperire informazioni sul territorio di eventuali 'perquisizioni' effettuate dai falsi finanzieri. Solo dopo aver avuto la certezza del colpo consumato, la vettura monitorata è stata fermata dagli agenti alla barriera di Carmagnola (To). A bordo della stessa vi erano i 4 autori del furto aggravato commesso poco prima e tutta la refurtiva trafugata ai coniugi sanremesi. Gli inquirenti non escludono che la banda possa essere responsabile anche di altri colpi analoghi effettuati sul territorio nazionale.

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