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Cronaca

Bambina fuggita dal nido: cancello aperto ed errori di comunicazione

L'assessore ai servizi educativi Marilù Chiofalo ricostruisce l'accaduto sulla base della relazione della dirigente del settore. Emergono leggerezze, possibili procedimenti disciplinari

Una gestione superficiale della struttura e della comunicazione dell'accaduto. Afferma questo l'assessore Marilù Chiofalo in merito al caso della bambina uscita in strada da un asilo lo scorso 9 giugno, lo stesso asilo che nei mesi scorsi è stato al centro delle cronace per maltrattamenti ai danni dei piccoli alunni. La Direzione Servizi educativi, a seguito dell'indagine svolta, si riserva di applicare eventuali procedimenti disciplinari nei confronti delle educatrici presenti al momento in cui si è verificato il fatto. Contestata anche la ditta Elior.

L'INDAGINE. Basandosi sulla relazione della dirigente del servizio la Chiofalo ricostruisce precisamente quanto accaduto quella mattina, e conosciuto dalla Direzione solo il 14 giugno, a mezzo di posta elettronica certificata. Erano i genitori della bambina che denunciavano il fatto. "La Direzione - scrive l'assessore - ha ricevuto notizia dal Collettivo solo il giorno stesso della suddetta comunicazione e su esplicita richiesta della dirigente, per cui è stata avviata un'indagine chiarificatoria".

C'è stata la "richiesta di descrizione chiara, basata su dati oggettivi, di quanto accaduto, facendo presente al Collettivo la gravità di una mancata informazione dell'accaduto", con la richiesta di tutti i dettagli. C'è stato poi un immediato sopralluogo da parte della Coordinatrice nel nido per "appurare eventuali disfunzionalità organizzative del Gruppo di lavoro", ed infine un "Collettivo straordinario in presenza della Dirigente, della Coordinatrice pedagogica e della Responsabile della Refezione per definire responsabilità dell'accaduto".

I FATTI. "Il giorno 9/06/2016 intorno alle ore 8.30 la bambina - scrive la Chiofalo - durante l'orario di ingresso, vedendo dalla finestra del salone l'arrivo di una compagna, oltrepassava la transenna di legno posta di fronte alla porta del salone. Trovando il portone socchiuso, nonostante i cartelli posti sopra la porta ne richiamino l'attenzione, la bambina riusciva ad uscire dalla porta e a raggiungere il giardino comune del nido e della scuola dell'infanzia. Le educatrici presenti nel salone dalla finestra hanno visto uscire la bambina dalla porta di ingresso; l'ausiliaria essendo più vicina a questa e avendola sentita aprire, si è voltata e ha visto uscire la bambina. E' intervenuta prontamente, prima richiamandola per nome e subito seguendola fino all'esterno in giardino".

"La bambina proseguiva a passo svelto fino al cancello esterno comune tra scuola dell'infanzia e nido. Il cancello, nonostante i continui appelli degli educatori ai genitori, affinché ne venga assicurata la chiusura dopo il passaggio, per la sicurezza dei bambini, era spalancato. La bambina usciva dal cancello in strada adiacente l'asilo rincorsa dall'ausiliaria che la raggiungeva per ricondurla all'interno della struttura. Successivamente è stato fatto un intervento pedagogicamente adeguato al contesto, spiegando alla bambina che non si trattava di un gioco, e che l'ingresso e l'uscita in giardino avvengono esclusivamente in compagnia di una maestra".

Evidenziate le carenze circa la gestione delle uscite c'è poi la questione dell'informazione ai genitori. "E' stato deciso da tutte le educatrici di informare dell'accaduto il genitore che non è stato presente in uscita, è stata cosi informata la baby-sitter della bambina presente all'uscita, omettendo quindi una comunicazione immediata al genitore" scrive l'assessore nella nota.

LE RESPONSABILITA'. "La Coordinatrice - prosegue la Chiofalo - ha avviato colloqui di approfondimento con le educatrici individuando nel mancato presidio del personale ausiliario e nella mancata organizzazione generale del Gruppo di lavoro le cause dell'accaduto. L'ausiliaria di turno non presidiava adeguatamente la porta di ingresso e non si era assicurata che il cancelletto esterno fosse chiuso. Non aveva altresì ricevuto adeguate disposizioni dal Gruppo di lavoro educativo in merito al momento di ingresso nella zona filtro, ovvero di avere particolare attenzione alla zona filtro nei momenti in cui l'educatore è particolarmente impegnato nell'accoglienza dei bambini e delle bambine e nel curare la separazione ed il ricongiungimento tra genitori e figli".

"Dopo aver raccolto suddette informazioni la Coordinatrice ha sottolineato la gravità dell'accaduto ed ha evidenziato l'inaccettabilità della mancata comunicazione alla Direzione. Ha criticato fortemente le uniche modalità comunicative adottate nei confronti della babysitter e nel filtro con altri genitori a cui è stata relazionato verbalmente il fatto accaduto, a suo avviso inadeguate e non coerenti con un progetto educativo dove la cura della relazione è fondamentale".

LA DITTA. La Direzione servizi educativi ha avviato un'azione di contestazione alla ditta Elior titolare dell'appalto per i servizi delle ausiliarie, in quanto "non sono stati correttamente gestiti i seguenti compiti, come indicato nel contratto di appalto:
1) apertura e chiusura delle strutture
2) regolazione flusso dei bambini/e e dei genitori durante tutto il periodo di apertura del servizio
3) collaborazione nella sorveglianza dei bambini/e durante tutto l'arco temporale in cui sono affidati alla struttura
4) sorveglianza di gruppi di bambini/e in caso di momentaneo allontanamento dell'insegnante
5) rapporti di collaborazione con la referente del nido per l'organizzazione del servizio
6) collaborazione con le insegnanti nella cura dell'igiene personale dei bambini/e e nel loro controllo ai fini della massima sicurezza".

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