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Cronaca

Biopsia liquida nella lotta al tumore del colon-retto: vinto il bando Roche da 50mila euro dall'Aoup

Riconosciuto il valore del progetto che punta ad introdurre nella pratica clinica l'analisi al momento in fase di ricerca

Sono stati selezionati i vincitori del Bando 'Roche per la Medicina di Precisione'. Tra i progetti di ricerca finanziati anche quello presentato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, che riceverà un contributo pari a 50mila euro.

Roche ha deciso di dedicare un Bando specifico alla Medicina di Precisione, a conferma della rilevanza che questo emergente modello di cura sta assumendo all’interno del Sistema Salute. Un approccio integrato che considera l’insieme delle caratteristiche genomiche del tumore di ciascun paziente così da realizzare diagnosi e percorsi terapeutici sempre più personalizzati.

Sono 6 i progetti di ricerca premiati in tutta Italia, per un finanziamento complessivo di 300mila euro, nell’ambito dell’iniziativa promossa da Roche a sostegno della ricerca scientifica. L’obiettivo del bando è quello di dare slancio all’implementazione di soluzioni innovative per la medicina di precisione per migliorare la presa in carico dei pazienti colpiti da patologie tumorali. Un passo avanti nell’ambito dell’oncologia di precisione e della medicina personalizzata è quello a cui tendono i ricercatori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, il cui progetto finanziato dal Bando Roche mira a valutare l’impatto della biopsia liquida nella gestione dei pazienti con carcinoma del colon-retto. Questa tecnica consente di raccogliere molte informazioni per caratterizzare il tumore, al fine di orientare la terapia in modo mirato sul paziente.

"La biopsia liquida presenta diversi vantaggi rispetto alla biopsia tradizionale, in quanto, partendo da un semplice prelievo di sangue, costituisce un intervento minimamente invasivo per il paziente, ripetibile con frequenza nel tempo e permette di ottenere una ‘fotografia’ ampia e dinamica dell’effetto dei trattamenti sul tumore - ha dichiarato la Dott.ssa Chiara Cremolini, Dirigente Medico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e Ricercatrice dell’Università di Pisa - l’obiettivo del nostro progetto è raccogliere evidenze scientifiche dell’impatto di questa nuova metodologia che superino i dati preliminari attualmente disponibili e permettano di trasferire la biopsia liquida dal mondo della ricerca alla pratica clinica, perché sia disponibile per ciascun paziente".

Le informazioni derivanti dall’analisi delle biopsie liquide saranno condivise e discusse con un Molecular Tumor Board (MTB) a livello nazionale, un gruppo multidisciplinare di esperti che supporterà l’oncologo nella definizione delle indicazioni terapeutiche più appropriate.

"Ogni anno in Toscana si registrano circa 3.200 nuovi casi di tumore del colon-retto, il 12,5% del totale dei casi di tumore. La medicina di precisione, grazie alla ricerca e allo studio delle alterazioni molecolari delle cellule tumorali, ha permesso di sviluppare nuovi farmaci mirati su bersagli molecolari con maggiore efficacia dei trattamenti e minore tossicità per il paziente - ha affermato il Dott. Carmelo Bengala, Direttore, UOC Oncologia Medica, Ospedale Misericordia, Grosseto e Coordinatore AIOM per la Regione Toscana - il progetto guidato dalla Dott.ssa Cremolini ha l'obiettivo di dimostrare l’utilità di tecniche innovative, come la biopsia liquida, quale strumento di ausilio nella pratica clinica quotidiana per la cura dei pazienti. Sono certo che la rete dei centri oncologici della Toscana darà un grande apporto al progetto".

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