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Cronaca

Ecco la "Carta di Pisa": un codice etico antimafia per enti locali

Lunedì 6 febbraio il documento, che vede la Provincia capofila per la sua costituzione, sarà presentanto a Roma presso la sala stampa della Camera dei Deputati: l'obiettivo è combattere l'infiltrazione mafiosa negli uffici pubblici

Pisa ha l’onore di vedere il proprio nome legato a una nuova iniziativa di “Avviso Pubblico” – associazione contro tutti i cartelli di crimine organizzato, nella quale si raccolgono amministrazioni di ogni angolo del Paese – volta a promuovere la cultura della legalità e della trasparenza. Si chiama “Carta di Pisa”, perché qui è stato concepito ed elaborato, il nuovo codice etico proposto, affinché lo adottino, agli enti locali che intendano rafforzare la loro azione sul versante della prevenzione e del contrasto alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa negli uffici pubblici. Il testo sarà presentato ufficialmente a Roma lunedì prossimo, 6 febbraio, alle 11.30 nella sala stampa  della Camera dei deputati.

Un appuntamento importante, specialmente in questa fase della vita politica nazionale, al quale prederà parte ovviamente la Provincia (promotrice e capofila del “Coordinamento pisano per la legalità”, rete di istituzioni e Comuni del territorio, facente capo appunto ad Avviso Pubblico), con due suoi rappresentanti: l’assessore Gabriele Santoni (responsabile del Coordinamento, nonché vicepresidente dello stesso Avviso Pubblico) e il direttore generale Giuliano Palagi, tra coloro che hanno contribuito alla stesura del codice etico.

“L’entrata in scena della ‘Carta di Pisa’ conta - dicono - di dare impulso a un’ulteriore fase di crescita, nel senso della chiarezza e della piena visibilità, del rapporto tra le comunità di cittadini e le rispettive strutture di governo, a tutti i livelli”. Alla presentazione interverranno il presidente di Avviso Pubblico, Andrea Campinoti; il professor Alberto Vannucci dell’Università di Pisa, a sua volta tra gli estensori della Carta di Pisa; il professor Bernardo Giorgio Mattarella dell’Università di Siena e il magistrato della Corte dei Conti Ermanno Granelli (membri della commissione di studio sulla trasparenza del Ministro della pubblica amministrazione); Francesco Forgione, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia.

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