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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Comitato Sant'Ermete: "E' tempo di riprendere parola"

Nuova assemblea pubblica di quartiere per rilanciare le attività: "Esigiamo i nostri diritti"

E' stata indetta dal Comitato Sant'Ermete un'assemblea pubblica di quartiere venerdì 4 alle ore 17.30 presso il Bar Eden in via Emilia 191, al fine di riprendere la discussione sulle manutenzioni che da tempo sono richieste dagli attivisti.

Il decalogo degli interventi è sempre lo stesso: "Chiediamo - scrivono nella comunicazione - la demolizione e ricostruzione dei vecchi blocchi Erp in via Emilia in tempi brevi. Il cantiere così lasciato non fa altro che degradare l'intero quartiere, ghettizzandolo e lasciando i vecchi inquilini ancora in case non a norma e fatiscenti. Proprio per questo motivo, da qualche mese, alcuni inquilini dei vecchi blocchi hanno iniziato l'autoriduzione del canone sociale, ritrovando ingiusto pagare per vivere in situazioni disagiate e pericolose per la propria salute".

"Chiediamo che vengano portati a termine i lavori e il collaudo degli alloggi di via Bandi che, a pochi mesi dalla consegna, presentano gravi problemi strutturali e forti segni di degrado (muffa, infiltrazioni, problemi impiantistici continui, allagamento ecc.). Ci appare impossibile che alloggi realizzati da poco siano già in queste condizioni, eppure il disagio di chi vi vive comincia a manifestarsi sempre di più". Per il Comitato occorre un costante piano di manutenzioni sia per i nuovi che per i vecchi alloggi Apes, al di là della morosità: "I lavori di manutenzione servono non solo per chi vive all'interno degli appartamenti, ma anche all'Apes che con piccole spese costanti può mantenere il suo patrimonio in buone condizioni".

"Chiediamo - prosegue la nota - che si inizi a discutere di una moratoria per tutti i morosi. Apes e Comune ci hanno più volte detto di vivere all'interno di case non a norma e insalubri e questo già da solo basterebbe a chiedere la sospensione dei pagamenti dei canoni sociali degli inquilini delle case popolari e l'avvio dell'analisi delle motivazioni vere della loro morosità. Soprattutto in vista dell'aumento dei canoni sulla base della Legge Regionale Saccardi e del Piano Casa nazionale, leggi che si accaniscono sui più deboli e che vanno disapplicate e boicottate in pieno".

"Chiediamo - concludono - che ai nostri quartieri vengano destinate risorse pubbliche, non per la realizzazione di opere vetrina per l'amministrazione, ma per opere utili e importanti a restituire dignità ai luoghi e agli abitanti".

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