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Cronaca

Ctt Nord, bilancio 2018: "Utile in crescita e parco mezzi rinnovato"

Il presidente Andrea Zavanella presenta i risultati: "Ctt Nord ha quasi completamente ripianto le perdite"

Andrea Zavanella, presidente di Ctt Nord, fotografa il 2018 della sua azienda ed evidenzia uno stato di salute decisamente positivo. "Dal 2012, anno di accorpamento delle cinque aziende che fino a quel momento operavano sui territori di Massa Carrara, Lucca, Livorno e Pisa, a oggi il bilancio è andato migliorando. Gli utili sono andati in crescendo, e possiamo finalmente affermare che con il 2018 si è definitivamente compiuto il processo di pareggio delle perdite". Ctt Nord quindi si può considerare un'azienda risanata, capace di generare 3 milioni e 309mila euro di utili nel 2018.

"La produzione in termini di chilometri percorsi in servizio e fuori servizio - aggiunge Zavanella - si è stabilizzata attorno ai 33 milioni e 200mila. Siamo riusciti ad ottimizzare i percorsi dei nostri bus insieme al corpo degli addetti e degli impiegati. Al momento della creazione di Ctt Nord il totale dei dipendenti superava di molto le 1600 unità. Adesso ci attestiamo sui 1400 con un turnover pressoché in pari fra nuovi ingressi e pensionamenti". A tal proposito il presidente dell'azienda sottolinea una novità che verrà ufficializzata nel volgere di qualche settimana: l'academy di Ctt Nord per la formazione dei nuovi profili che vorranno cimentarsi con il percorso per l'ottenimento delle patenti D e E, necessarie per la guida dei mezzi urbani ed extraurbani. "Forniremo tutte le competenze necessarie per affrontare al meglio gli esami previsti dalla legge - spiega Zavanella - abbiamo deciso di compiere questo passo per agevolare chi ha intenzione di intraprendere la carriera di autista nel trasporto pubblico. Siamo alla continua ricerca di nuove risorse da immettere nell'azienda, ed è nostra intenzione assumere profili già pronti per il mestiere".

Nel bilancio 2018 circa il 30% degli introiti sono costituiti dai ricavi delle tariffe, "le quali sono state uniformate ai parametri regionali", sottolinea Andrea Zavanella. "La media sui territori serviti da Ctt Nord è di 0.82 euro per chilometro: in totale i ricavi si sono attestati sui 24 milioni e 900mila euro circa. Abbiamo notato un deciso aumento negli abbonamenti, favoriti dall'introduzione della bigliettazione elettronica". Pochi passi in avanti invece per quanto riguarda il contrasto ai 'portoghesi': "Le multe elevate dai nostri controllori continuano ad essere molte. In questo senso serve insistere sull'azione di educazione alla legalità, come abbiamo fatto per tutto il 2018 contando sull'appoggio delle numerose associazioni attive sul territorio e delle strutture scolastiche. Bisogna agire sulle fasce di popolazione più giovani: il cambiamento deve partire da loro".

Il presidente di Ctt Nord chiude il consuntivo sul 2018 gettando uno sguardo a ciò che accadrà alla fine dell'anno corrente, quando il Consiglio di Stato è chiamato a dare una sentenza alla vicenda che vede coinvolti anche la Regione Toscana, la francese Ratp e il bando di assegnazione del traporto pubblico locale per i prossimi undici anni. "Siamo a luglio e ancora non si sa che dovrà gestire il trasporto pubblico locale in Toscana nei prossimi anni. Al di là di come finirà la vicenda giudiziaria, penso che sia giusto affermare che la questione sia stata affrontata e gestita malissimo. Chi subirà le conseguenze negative di questa impasse sono i consumatori finali. Attualmente abbiamo congelato gli investimenti e gli sviluppi infrastrutturali poiché navighiamo a vista: riguardo al 2020 c'è soltanto un grosso punto interrogativo".

L'udienza del Consiglio di Stato arriverà soltanto il 10 ottobre, e la decisione verrà comunicata soltanto alla fine di quel mese: la finestra temporale per imbastire progetti e finanziamenti per il nuovo anno sarà, quindi, decisamente ristretta. "Considerando scontato il ricorso in appello del soggetto che perderà la corsa al bando - conclude Zavanella - ritengo molto lontana una risoluzione definitiva alla faccenda. Molto probabilmente si andrà verso un concordato provvisorio per tutelare i consumatori nel 2020. Ma gli strascichi saranno molto lunghi".

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