rotate-mobile
Cronaca Pontedera

Pontedera, 18enne cacciato di casa perché gay: "Assurdo che accadano ancora fatti del genere"

Il ragazzo è ospitato da un professore della scuola che frequenta ed è assistito dallo sportello Voice

Tensioni crescenti, poi la frattura definitiva: dopo il coming out avvenuto nelle scorse settimane, un ragazzo di 18 anni residente nel pontederese è stato cacciato di casa dai genitori. L'aver dichiarato la propria omosessualità che diventa una colpa. "Ciò che dovrebbe essere un diritto ormai inalienabile di tutte le persone - commenta l'assessore del Comune di Pontedera Anna Cocilova a PisaToday - cioè manifestare liberamente il proprio orientamento sessuale, ancora in troppi casi è considerato come un tabù da tenere nascosto e un 'peccato' da non rendere pubblico".

Dopo i primi attimi di smarrimento e sgomento, il diciottenne è stato aiutato e sostenuto dalla rete di amici e conoscenti: dopo aver soggiornato anche fuori dalla Toscana per un breve periodo, adesso il ragazzo è ospitato da un professore della scuola che frequenta in vista dell'esame di maturità. Si è attivato lo sportello Voice, creato a Pontedera proprio per dare sostegno a chi si trova in difficoltà, rifiutati dalla famiglia a causa del proprio orientamento sessuale o identità di genere.

Tutte le figure coinvolte nello sportello hanno preso in carico il 18enne: dagli assistenti sociali al sostegno psicologico, fino al confronto con i genitori che, al momento, non sono apparsi intenzionati a riconsiderare la decisione. Questo non è un episodio isolato, hanno fatto sapere dallo sportello, ma un fatto che si aggiunge a molti altri affrontati sin dalla sua apertura, avvenuta circa due anni fa. C'è il caso, confermano dallo sportello Voice, di un lavoratore della Valdera, che in una riunione di lavoro ha annunciato l'avvio del percorso di transizione sessuale, andando incontro a un licenziamento pressoché immediato.

"Mi sono venute le lacrime agli occhi di fronte a questo fatto - ammette l'assessora regionale all'istruzione e alle pari opportunità Alessandra Nardini - incredibile che nel 2024 accadano ancora cose di questo genere. Ci dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che l'educazione al rispetto delle differenze, tutte, all'uguaglianza, alla non discriminazione è semplicemente fondamentale per innescare quel cambiamento culturale necessario e urgente".

Aggiunge Nardini: "Ecco perché non mi stancherò mai di ripetere che si deve partire dalle scuole. Per non leggere più notizie così, per impedire che le studentesse e gli studenti di oggi diventano madri e padri di domani incapaci di capire che le proprie figlie e i propri figli hanno il diritto di essere chi sono e di amare chi amano".

"L'omofobia, le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, continuano a distruggere relazioni e a segnare irrimediabilmente vite che hanno solo il diritto di essere vissute senza doversi nascondere. Le discriminazioni e i pregiudizi vanno estirpati, gli stereotipi destrutturati".

E conclude: "Un grande, grandissimo abbraccio a questo ragazzo. A lui voglio dire che non è solo. Grazie allo sportello Voice, per il prezioso sostegno che offre a tutte le persone vittime di discriminazioni, e un grande grazie al professore che con il suo gesto ha fatto sentire al ragazzo quel calore accogliente che la sua famiglia non è stata in grado di dargli. La Toscana è terra di diritti, che non accetta le discriminazioni, le combatte e le previene".

"Tutti avvenimenti che confermano quanto il nostro territorio e l'Italia, più in generale, abbiano bisogno di un impegno quotidiano e costante per migliorare la consapevolezza e la tutela dei diritti delle persone", commenta Cocilova. "I paradigmi sociali nei quali viviamo e che governano la nostra società cambiano sempre più velocemente" prosegue l'assessora pontederese. "Rispetto a venti anni, il cambiamento va molto più velocemente e ci dobbiamo sforzare di adeguarci nel minor tempo possibile. Non si può restare arroccati su convinzioni clamorosamente retrograde: tutta la società, a partire dalle istituzioni e dai decisori, deve utilizzare strumenti innovativi e al passo con i tempi, per favorire il progresso culturale".

E' con questo obiettivo che lo sportello Voice opera quotidianamente sul territorio della Valdera: "Anche se, essendo l'unica realtà di questo tipo, si occupa dell'intera provincia pisana - puntualizza Anna Cocilova - oltre a prendere in carico tutte le persone che necessitano di assistenza o che chiedono informazioni per conoscenti in difficoltà, i volontari di Voice intervengono nelle scuole e intrattengono rapporti stretti con il consultorio, con la rete degli assistenti sociali e con le associazioni, per promuovere la cultura del dialogo, del rispetto delle diversità, dell'inclusione e del confronto".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pontedera, 18enne cacciato di casa perché gay: "Assurdo che accadano ancora fatti del genere"

PisaToday è in caricamento