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Cronaca

Diritto allo studio: la maggioranza degli studenti universitari pagherà meno

Cosa cambia alle mense per gli studenti universitari

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Sta facendo molto discutere il passaggio al sistema della fasciazione della ristorazione erogata dal DSU agli studenti universitari: dal precedente sistema, che prevedeva un costo unico di 3 €. per tutti, dal primo aprile - sulla base di un indirizzo della Giunta Regionale - si passerà infatti dal prossimo 2 aprile ad un sistema di pagamento basato su 3 fasce ISEE:

- 2,80 €. per gli studenti universitari con ISEE pari o inferiore a 36.000 €;
- 3,00 €. per gli studenti universitari con ISEE pari o inferiore a 75.000 €.;
- 4,00 €. per gli studenti universitari con ISEE superiore a 75.000 €.

Si è parlato a questo proposito di un sistema iniquo, col rischio di creare mense per i poveri.

Dai primi dati provvisori in possesso, la realtà risulta ben altra. Vediamo la situazione di Pisa.

Su un campione di 28.993 studenti aventi diritto:

- 24.015 (l'82,83%) usufruiranno della riduzione a 2,80 €.
- 4.782 (il 16,49%) continueranno a pagare 3 €.
- 196 (lo 0,68%) passeranno a 4 €.

Questi dati, sostanzialmente in linea col dato regionale, dimostrano inequivocabilmente una cosa: per la massima parte degli studenti universitari (l'83%), quella che più ha bisogno di sostegno, è stata operata dall'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario una scelta di riduzione. L'aumento a 4 €. riguarda solo una parte assolutamente minima (lo 0,70%) degli studenti che hanno una situazione economica familiare del tutto soddisfacente.

Questo avviene a parità di qualità e quantità di erogazione del servizio ristorazione: nessuna mensa per i poveri dunque, ma una mensa che continua a garantire un servizio strategico per gli studenti della città.

Non mi pare si possa parlare di "distruzione e privatizzazione dei servizi"!

Vale la pena di osservare che questo sistema di fasciazione è sperimentale: tutti avranno modo di verificarne pregi e difetti, coi dati che saranno verificati in maniera trasparente nei prossimi mesi. Come pure nei prossimi mesi potranno essere verificate le condizioni di incremento delle entrate per le aziende del Diritto allo Studio Universitario (mi riferisco in questo caso all'aumento della tassa sul diritto allo studio proposto dal Governo).

Chiariti questi aspetti, che - insieme ad altri - sono fondamentali per costruire il bilancio ed il piano delle attività 2013 del Diritto allo Studio Universitario, si potrà aprire il confronto su come gestire, al meglio ed in maniera equa, le risorse disponibili: dal sistema della ristorazione, a quello degli alloggi, a quello delle borse di studio.

Credo che il confronto tra idee concrete di chi vorrà proporle e le risorse di bilancio (non certo le paventate occupazioni delle mense che di fatto interrompono un servizio a chi ne ha bisogno) siano il metodo migliore per continuare ad erogare a Pisa come in Toscana servizi di qualità per il Diritto allo Studio Universitario.

 

Simone Consani
membro Consiglio di Amministrazione
Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario

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