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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Esternalizzazioni Toscana Aeroporti, Federici (Cisl): "Non mi fido delle rassicurazioni"

Il segretario generale dell'organizzazione sindacale interviene sulla questione sottolineando una "lenta ma costante erosione dei diritti" dopo l'unione degli scali di Pisa e Firenze in un'unica società

L'esternalizzazione dei servizi di handling e security agli aeroporti di Pisa e Firenze resta un tema particolarmente sentito. Dopo la lettera del presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai e la risposta dei lavoratori del 'Galilei', arriva una nuova replica alle considerazioni del numero uno della società di gestione dei due scali.

"La gestione dell’aereoporto 'Galileo Galilei' di Pisa sta vivendo un periodo di grandi cambiamenti. Ma non sono tutti positivi" così il segretario generale della Cisl Gianluca Federici replica a Toscana Aeroporti, che appunto con il presidente Carrai aveva offerto rassicurazioni sul progetto di esternalizzare i servizi a terra dello scalo fiorentino e pisano. "Non lo sono in particolare - continua Federici - da quando, due anni fa, gli aeroporti di Firenze e Pisa si sono uniti in un’unica società privatizzata (Cisl contraria), Toscana Aeroporti, controllata con il 51% delle quote da una grossa multinazionale, Corporacion America. Da allora i dipendenti lamentano una lenta ma costante erosione dei diritti, alcuni dei quali acquisiti dopo lunga battaglia".

"Lo scorso 25 settembre Toscana Aeroporti ha comunicato ai sindacati la sua intenzione di esternalizzare tutti i servizi a terra dei due scali: il carico e lo scarico di bagagli e passeggeri, il controllo, la pulizia dei veivoli, l’assistenza a terra. E tutto questo in ottemperanza ad una direttiva europea del 1996, recepita dal governo italiano nel 1999 - sottolinea il segretario Federici - nessuno me ne vorrà se noto come sia curioso il fatto che la richiesta di un’urgente applicazione di una norma di venti anni fa avvenga solo adesso, dopo soli due anni dalla nascita di Toscana Aeroporti, la quale si è affrettata a precisare che nessun posto di lavoro sarà perso. Ne siamo felici. Ne va del futuro di almeno 700 persone. Intanto, però, se il progetto del management della società che gestisce gli scali fiorentino e pisano andrà avanti, i dipendenti saranno scaricati da Toscana Aeroporti per passare ad una società terza specializzata nel servizio di handling. Già, ma con quale tipo di contratto? Quello collettivo dei trasporti o quello, ad esempio, applicato nelle società multiservizi? Contratti tutelati dall’articolo 18 o quelli che confluiscono nel Jobs Act, sinonimo di precarietà? E gli integrativi conseguiti negli anni? E l’anzianità di servizio maturata?".

"Anni di applicazione della direttiva europea ci insegnano che, laddove i servizi a terra negli aeroporti sono stati liberalizzati, società di handling sono nate come funghi, e queste, in molti casi, hanno subappaltato a cooperative - precisa ancora Gianluca Federici - a Malpensa o a Fiumicino, ad esempio, i dipendenti vengono rimpallati tra una società di handling e l’altra e tremano ad ogni cambio di divisa. L’Unione Europea sostiene che abbassando i costi dei servizi a terra alle compagnie aeree, queste poi abbasserebbero i prezzi dei biglietti ai passeggeri. Il mio timore: non so se i prezzi dei biglietti non abbasseranno, sono quasi certo, invece, che peggiorerà la qualità del lavoro e la stabilità degli attuali dipendenti di Toscana Aeroporti".

La conclusione del segretario generale Cisl: "Agli autorevoli esponenti di Toscana Aeroporti che in questi giorni hanno cercato di rincuorare dipendenti, sindacalisti, rappresentanti istituzionali, confesso: mi spiace, non mi fido".

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