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Cronaca Porta a Lucca / Via di Gello

Gasolio nel Fiume Morto, interviene Arpat: inquinamento nei tombini

Già Legambiente era intervenuta nei giorni scorsi per segnalare la nuova presenza di idrocarburi nel fiume. I tecnici di Arpat hanno rilevato l'inquinamento dopo le piogge dello scorso 14 ottobre. Si lavora per misure temporanee per intercettare il gasolio

Nuovo sopralluogo di Arpat nel Fiume Morto dopo le intense piogge che hanno colpito Pisa e provincia lo scorso 14 ottobre, provocando allagamenti in molte zone della città tra cui anche alla caserma Gamerra di via di Gello.

I sopralluoghi si sono svolti il 15 ottobre, uno alle ore 12,00, di iniziativa ARPAT, ed uno alle ore 17,15, dietro segnalazione della sala operativa della Protezione Civile di Firenze, per la presenza di idrocarburi nel Fiume Morto in località Le Maggiola, come rilevato anche dagli attivisti di Legambiente.

Nell'intervento del mattino, effettuato presso il ponte sul Fiume Morto di Via di Gello, dove scarica la fognatura bianca, i tecnici hanno avvertito un leggerissimo odore di gasolio, ma non hanno visto alcun sversamento in acqua. Nell'intervento del pomeriggio invece, effettuato in località 'I Passi', c'era forte odore di gasolio e sversamento nel fiume.

In collaborazione con i militari della caserma Gamerra e i Vigili del Fuoco, i tecnici hanno proceduto all'ispezione dei tombini della fognatura bianca di Via di Gello, all'altezza della struttura militare. E' stato così rilevato un lieve inquinamento della fognatura nei primi pozzetti più vicini al centro città, mentre la presenza di idrocarburi diventava sempre maggiore in quelli situati tra la porta carraia principale della caserma e quella carraia nord.

Il giorno dopo (16 ottobre) ancora un sopralluogo vicino al ponte di Gello. I tecnici Arpat hanno avvertito un forte odore di gasolio, la presenza di iridescenze sul fiume, macchie circoscritte e superficiali di tipo oleoso e immissione di gasolio in chiazze dallo scarico.
Il sopralluogo è proseguito poi presso il ponte sul Fiume Morto, in località 'I Passi', dove l'odore di gasolio è risultato meno intenso, ma sono state comunque rilevate chiazze di gasolio nel fiume.

"Dall'inizio del mese di ottobre sono iniziate, da parte della caserma Gamerra, le operazioni di ricerca delle fonti di contaminazione e contemporaneamente la messa in sicurezza del sito, così come previsto nel Piano di Indagine Preliminare, approvato il 3 settembre 2015 in sede di Conferenza dei Servizi - fanno sapere da Arpat - l'agenzia ha provveduto a relazionare questi ultimi interventi di ottobre agli Enti competenti anche ai fini dell'individuazione di misure temporanee per intercettare il contaminante prima della sua immissione nel Fiume Morto nel caso di intense precipitazioni".

Un problema dunque, quello dell'inquinamento del Fiume Morto, che torna a ripresentarsi ciclicamente.

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