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Cronaca

Geofor: il presidente Marconcini risponde ai Cobas

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Rispondo ai Cobas che mi criticano perché sono compiaciuto del passaggio verso il Gestore Unico che ha reso momentaneamente GEOFOR tutta pubblica.
Avrei forse dovuto esserne dispiaciuto? GEOFOR, che è una delle aziende con i migliori risultati tra quelle di ATO Costa, ha dato il là al percorso verso il Gestore Unico e questo è un fatto importante e significativo. La gara che seguirà creerà una nuova e una sola azienda per le quattro provincie di Pisa, Lucca, Livorno e Massa Carrara e sarà un'azienda mista.

Non vi sarebbe per quanto mi riguarda nessuna preclusione rispetto al fatto di restare azienda pubblica. Dal pubblico io provengo. C'è solo un problemino: il pubblico e quindi i Comuni hanno i capitali necessari agli investimenti che servono per l'ammodernamento del servizio dei rifiuti? Di questi tempi, non credo. E ancora una riflessione: il fatto di essere azienda totalmente pubblica garantisce di per sé buona gestione e buoni risultati? A volte si, ma altre volte no, a giudicare da quello che succede a Livorno all'Aamps tutta pubblica. L'esperienza di GEOFOR mista invece è stata positiva e dunque, se ben condotta, una società a maggioranza pubblica può prevedere l'apporto dinamico e manageriale del privato.
Per quanto riguarda l'Inceneritore i Cobas sembra facciamo confusione tra la loro ideologia e il loro ruolo sindacale. Ci chiedono, forse di chiudere il Termovalorizzatore di Ospedaletto? Considerazioni a parte sulle politiche dei rifiuti e sul recupero energetico, dimenticano forse che ad Ospedaletto sono impiegati 40 laboratori?

Dopo la Circolare Orlando, senza il TMV avremmo dovuto inviare ogni anno 50 mila tonnellate circa di rifiuti indifferenziati ai TMB, impianti di Trattamento Meccanico Biologico, di mezza Toscana e anche quello sarebbe stato un costo.
Se poi si dovessero considerare solo i minori costi o i risultati positivi dei vari settori aziendali, faccio presente che l'unica linea da sempre in attivo è quella della discarica. Allora dovremmo limitarci al conferimento in discarica perché le politiche dei rifiuti non siano "pagate con i soldi alla cittadinanza", per usare una espressione del sindacato di base?
GEOFOR, nonostante le perdite del Termovalorizzatore, è sempre stata in attivo e quindi i costi si sono contenuti. Gli utili sono stati in massima parte riversati negli investimenti per il costruendo impianto dell'organico, in fase di autorizzazione. Molti lavori di manutenzione straordinaria ed ordinaria ad Ospedaletto sono stati fatti e nel 2015 la perdita del Termovalorizzatore si è ridotta a 900 mila € circa. Nel 2016, grazie ad un'opera di implementazione, puntiamo al pareggio.

Il problema è che gli impianti di quel tipo, a Livorno come a Pisa, sono vecchi, ancorché necessari. Occorrerebbe ristrutturarli a fondo. Sarebbe ancora meglio costruirne uno nuovo, moderno e capiente e chiudere i due.
Per quanto riguarda i lavoratori, un accordo fra Comuni, ATO e Sindacati ha garantito l'occupazione di tutti i dipendenti delle aziende di rifiuti conferite. I lavori dati in appalto sono regolati da contratti nazionali, previsti dalla legge e dalla contrattazione sindacale. Penso che anche il Gestore unico avrà bisogno di mantenere tali contratti per non appesantire troppo il numero degli occupati in pianta stabile, già consistente. Comunque deciderà il Gestore. Il nostro sistema prevede flessibilità, ma non precarietà. Per quanto riguarda il Jobs Act, non ne sono un difensore a spada tratta, però in GEOFOR l'abbiamo applicato, utilizzandone gli incentivi correlati e assumendo per il Porta a Porta di Pisa 47 nuovi lavoratori a tempo indeterminato ai quali così sono state date certezze e prospettive. Non so dire se gli effetti positivi del Jobs Act dureranno in futuro anche senza incentivazione, però con onestà intellettuale do atto che molto probabilmente quei lavoratori, senza quel provvedimento li avremmo assunti a tempo determinato.

Paolo Marconcini
Presidente Geofor

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