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Cronaca

In bici a San Rossore: "Parcheggio ok se temporaneo, poi dovrà essere a pagamento"

Fiab rilancia alcune proposte per permettere una fruizione del parco più sostenibile

Fiab Pisa torna sulla fruizione del Parco San Rossore con le biciclette e sul caso della ciclabile usata come parcheggio all'ingresso dell'area verde. L'associazione ripercorre le tappe del provvedimento: "Nel primo periodo all’uscita del lockdown, i pisani hanno potuto godere del Parco di San Rossore finalmente libero dalle automobili, ma dal 18 maggio scorso il Parco è purtroppo tornato accessibile senza limiti con auto e moto, tranne che il sabato e la domenica, quando, finché durano le precauzioni per limitare l’epidemia da Coronavirus, l’accesso è possibile solo in bici o a piedi. A seguito di questa limitazione, il sabato e la domenica i mezzi motorizzati hanno iniziato a parcheggiare abusivamente sulle corsie ciclabili, delimitate da una semplice striscia, presenti su entrambi i lati di Viale delle Cascine. Abbiamo espresso il nostro disappunto, e in occasione dell’ultima Consulta delle Bicicletta, tenutasi lo scorso 10 giugno, l’assessore Massimo Dringoli ha esposto le intenzioni dell’amministrazione comunale, senza però entrare nei dettagli: accantonato il progetto della precedente amministrazione, che prevedeva un percorso ciclopedonale parallelo al viale, il Comune intende realizzare un percorso ciclopedonale protetto sul viale, riducendo lo spazio per i mezzi motorizzati; in questo modo il parcheggio non sarebbe più fisicamente possibile. Sennonché quasi contemporaneamente con apposita ordinanza l’amministrazione comunale ha consentito per il momento il parcheggio negli ultimi 500 metri del viale".

Secondo Fiab "questa regolamentazione, accettabile solo se temporanea, va accompagnata da alcune semplici misure che garantiscano l’incolumità di pedoni e ciclisti: sui 500 metri della zona di parcheggio va imposto il limite di 10 km/h, e l’ingresso di tale zona speciale deve essere ben segnalato e presidiato; va lasciata una zona franca a ridosso dell’ingresso del parco in modo da agevolare l’operazione di inversione di marcia dei veicoli; la polizia municipale deve vigilare severamente sul rispetto del limite di 500 metri".

La paura però è che si torni presto ad una normalità dove "il percorso ciclopedonale protetto non verrà realizzato, e si potrà tornare ad accedere al parco con i mezzi motorizzati privati senza limiti. Questa sarebbe una scelta sbagliata e diseducativa: riteniamo infatti che l’accesso ai mezzi motorizzati privati debba essere contingentato e a pagamento (come avviene ad esempio nel Parco Regionale della Maremma per chi voglia andare a Marina di Alberese), e i ricavi derivanti dal pedaggio dovrebbero andare a finanziare un collegamento della città al parco per mezzo di una navetta che effettui anche un servizio di trasporto bici".

Servono certezze per Fiab: "Sui tempi di realizzazione della nuova pista sul viale delle Cascine chiediamo al sindaco, e all’assessore competente, chiarezza sugli obiettivi. Analoga chiarezza chiediamo agli organi di gestione del Parco che, almeno nei giorni festivi e prefestivi, dovrebbero organizzare e gestire, in collaborazione con il Comune di Pisa, il sistema di ingresso a pagamento dei mezzi motorizzati privati e i bus navetta dalla città al Parco".

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