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Cronaca

Imprenditori e lavoratori uniti nella protesta: Confcommercio e Confesercenti scendono insieme in piazza

Lunedì 1 marzo le due principali associazioni rappresentative del Terziario hanno indetto una mobilitazione regionale per reclamare una diversa gestione dell'emergenza: a Pisa l'appuntamento è in Piazza dei Miracoli

"Siamo in presenza di una situazione drammatica, con migliaia di imprese chiuse, aggravata dal fenomeno delle cosiddette imprese zombie, ben 1.700 aziende inattive che si mantengono in vita solo grazie ai ristori e al blocco dei licenziamenti e che a breve termine chiuderanno per sempre" dichiara la presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Federica Grassini. "Nel frattempo la domanda di assunzioni è calata del 44% e la previsione è di un altro 20% di posti di lavoro in meno per il 2021. Numeri impietosi, destinati a crescere ulteriormente. La manifestazione di lunedì vuole mandare un messaggio forte e chiaro al nuovo Governo Draghi, che guardi al mondo delle imprese con interventi di sostegno immediato, aiuti in proporzione all'effettiva perdita del fatturato, prorogando le moratorie ben oltre il 2021 per essere messi in condizione di poter sopravvivere a questa pandemia".

Dai bar alle palestre, dagli alberghi alle guide turistiche, dagli ambulanti ai professionisti, in tutti i capoluoghi di provincia toscani l'appuntamento è nelle piazze o nelle strade principali per mettere in scena una lunga, immobile e silenziosa catena umana, uno accanto all'altro, a distanza di sicurezza, indossando alcuni cartelli esplicativi, testimoniando come e quanto le loro attività siano interconnesse, tanto che la chiusura imposta ad alcune si riflette in una consistente flessione del lavoro per tutti. A Pisa, la mobilitazione del prossimo 1 marzo si svolgerà in Piazza dei Miracoli, all'ombra del monumento più famoso al mondo, a partire dalle ore 11, al termine della quale sarà consegnato un documento al Prefetto con le richieste delle imprese. Alla manifestazione sono stati invitati anche tutti i sindaci e gli assessori al commercio dei Comuni della provincia di Pisa.

Una simbolica catena umana tra tutti i partecipanti servirà ad affermare il principio che salute e lavoro possono e devono convivere, chiedendo una valida alternativa alle chiusure imposte dalle normative anti-Covid che oltre a penalizzare pesantemente l'economia si sono dimostrate inefficaci per fermare i contagi. Confesercenti Toscana Nord con le proprie proposte si muove su un doppio fronte: "Deve essere superato il messaggio che ristorazione e bar sono le cause di assembramenti. Gli assembramenti esterni ai locali sono un problema di ordine pubblico. All’interno invece sono gli imprenditori a garantire i protocolli in totale sicurezza. Possiamo quindi pensare ad una riapertura a cena in zona gialla ed a pranzo in arancione. Per quanto riguarda i risarcimenti devono essere legati alla perdita del fatturato dell’anno e non, come adesso, su una percentuale della perdita relativa ad un trimestre. Ma la ristorazione è solo la punta dell’iceberg. Non possiamo dimenticare cinema, teatri, discoteche, fino all’agenzie di viaggio, attività completamente in ginocchio da un anno. Per la ripartenza del turismo, ad esempio, chiediamo il passaporto sanitario europeo".

"Vogliamo dare un segno tangibile di cambiamento a livello regionale con declinazioni provinciali perché a livello economico la pandemia è stata gestita molto male" aggiunge il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli. "E' un anno che siamo in queste condizioni e soprattutto che non vediamo una luce in fondo al tunnel - conclude - è vergognoso definire non essenziali migliaia di piccole e medie imprese, che costituiscono l'ossatura e trainano l'economia nazionale. E' impensabile che un'impresa che non lavora da un anno, con prospettive incerte per i prossimi mesi, possa ancora pagare le tasse. Il Governo ci deve dare la possibilità di tornare a lavorare, perché di questo hanno soprattutto bisogno le imprese".

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