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LA PROTESTA CONTINUA / Cascina

Protesta dei trattori a Navacchio: "Non ce ne andremo finché non verremo ascoltati"

Il presidio procede senza sosta dalle 9.00 di martedì 30 gennaio. In una nota diramata dal comitato organizzatore si richiede urgentemente un vertice tra Governo italiano e Commissione Europea

Dopo le prime azioni che hanno bloccato il traffico in Francia, anche in altri paesi europei, tra cui Belgio, Germania, Grecia e Italia, gli agricoltori si sono uniti e hanno portato per le strade i loro trattori. La protesta dilaga e il presidio nell’area commerciale di Navacchio è più determinato che mai. “Vorremmo tanto andare a casa, ma rimarremo qui a continuare la nostra azione finché le istituzioni non ci ascolteranno” sono le parole del portavoce del comitato ‘Riscatto Agricolo’ Maurizio Senigagliesi.

Il malcontento è dovuto alle politiche agricole attualmente in vigore. ‘Riscatto Agricolo’ ha guidato la protesta anche nel pisano, coinvolgendo 150 trattori che hanno bloccato il traffico in varie occasioni durante l'intera giornata di martedì 30 gennaio, partendo dall'area antistante alla Decathlon di Navacchio. La manifestazione è stata descritta come apolitica e pacifica, con l'obiettivo di difendere gli interessi del settore primario.

Gli agricoltori hanno sollevato critiche specifiche, tra cui l'eliminazione dell'obbligo a non coltivare il 4% dei terreni, la necessità di riprogrammare il Green Deal e di impedire l'importazione di prodotti agricoli da paesi con regolamenti divergenti oltre che l'abolizione di altri vincoli e incentivi a diminuire la coltivazione. La loro voce si è levata contro politiche percepite come dannose per la vitalità del settore agricolo.

Nella giornata di martedì 30 gennaio, dal punto di raduno ci sono stati tre momenti nell’arco della giornata in cui i trattori si sono mossi creando disagi al traffico sulla superstrada FI-PI-LI, creando code nei pressi dell'uscita 'Navacchio': alle 11.00 del mattino, nel primo pomeriggio alle 14.00 e alle 17.00, il momento che ha causato più disagio agli automobilisti. Un’azione ripetuta e che non si fermerà con l’obiettivo di attirare l’attenzione di autorità e opinione pubblica. Numerosi i cartelli che hanno accompagnato la protesta, sul cui sfondo campeggiava la bandiera italiana, che recitavano 'Se la PAC non cambierà, bloccheremo le città'. PAC è l'acronimo di 'Politica Agricola Comune' cioè la politica europea che regola l'attività agricola continentale, finanziata dal bilancio dell'UE e che rappresenta una parte significativa delle spese dell'Unione Europea.

In una nota diramata nella mattinata di oggi, 31 gennaio, dal comitato ‘Riscatto Agricolo’ si legge la richiesta avanzata dagli agricoltori di tutta Italia: "Abbiamo chiesto al Ministro Lollobrigida, un vertice Governo - Commissione Europea urgente. Stiamo affrontando con grande attenzione e consapevolezza le numerose manifestazioni spontanee degli agricoltori dei Comitati liberi in tutta Italia, il coordinamento Riscatto Agricolo sostiene le richieste e condivide la necessità di accelerare i tempi. Per questo motivo serve un vertice del Governo con i ministri interessati, quali il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Lollobrigida; il ministro delle Imprese e del made in Italy Urso; il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Tajani; il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Picchetto Fratin; la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la Commissione Europea, nella persona della presidente Ursula Von Der Leyen e dei commissari per l’Agricoltura e l’ambiente". 

"Il sistema agricolo ora ha bisogno di certezze e nuove basi su cui costruire un futuro migliore, restituendo all’agricoltura il giusto rispetto e la dignità, per garantire il giusto prezzo agli agricoltori - prosegue la nota - il nostro Paese vanta diverse ‘agricolture’: dalle tradizioni ed eccellenze mediterranee del Sud alle produzioni agroalimentari del Nord; pertanto, all’Italia serve un nuovo piano agricolo che attribuisca le giuste peculiarità, garantisca la biodiversità e tuteli le migliaia di prodotti unici. Non servono più deroghe o proroghe di leggi sbagliate, ma serve un nuovo piano agricolo. Solamente l’unione delle differenze nelle differenze potrà ricostruire la dignità agricola europea”.

Questa comunicazione è stata emanata subito dopo la conferenza stampa tenutasi presso i vari presidi questa mattina durante la quale i responsabili hanno illustrato la situazione e le richieste nei confronti del Governo e hanno confermato che i presidi continueranno anche nei prossimi giorni.

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